La geotermia in Amiata non è sostenibile

  • Tempo di lettura:3minuti
image_pdfimage_print

Lettera aperta al Presidente Eugenio Giani in occasione della giornata “Geotermia” di giovedì 21 marzo 2024 nell’ambito del primo Festival dell’Identità Toscana

La montagna è un territorio complesso e delicato dai cui equilibri dipendono interi territori a valle. Va protetta, tutelata nelle sue acque, nella biodiversità, nei suoi boschi elementi fondamentali all’interno dei mutamenti climatici. Rappresenta un luogo dove nascono e prendono vita progetti di qualità, molte realtà sono parchi naturali, regionali o nazionali. Per L’Amiata, montagna a tutti gli effetti, deputata a diventare in passato un parco naturale, avete disegnato un altro percorso, quello dello sfruttamento geotermico a fini elettrici. Ed allora le parole a tutela delle zone montane appaiono lontane e inconsistenti.

La stampa si guarda bene dall’informare sul disastro ambientale che si sta realizzando in Amiata, solo notizie per rassicurare: nessun rischio per le acque, i nuovi impianti migliorano la qualità delle emissioni; non è attività pericolosa. Per far digerire la distruzione del paesaggio montano e rurale del comprensorio amiatino state coniando “il paesaggio geotermico”. Ci dica caro Presidente: cosa c’è di rinnovabile in una energia che, con le attuali tecnologie, si esaurisce in tempi brevi; cosa di sostenibile in una attività che sta prosciugando uno tra i più importanti bacini idrici del centro Italia, i sondaggi piezometrici hanno confermato l’abbassamento della falda acquifera di oltre 200 metri. Per non parlare del serio rischio sismico e del fenomeno della subsidenza. Corrisponde al concetto di energia pulita emettere nell’aria tonnellate di mercurio, idrogeno solforato, ammoniaca, radon, arsenico … un mixer di sostanze definite “pericolose per la salute umana e il territorio circostante”. Avendo a riferimento i valori medi dal 2002 al 2016 riportati nello Studio a firma Ferrara, Basosi, Parisi “Data analisys of atmospheric emission from geothermal power plants in Italy (Analisi dei dati delle emissioni atmosferiche dalle centrali geotermiche italiane)”, pubblicato il 30/07/2019, si ricavano, per la produzione geotermica del 2019 pari a 6.074,9 GWh, le emissioni di 8.140 tonnellate di Acido solfidrico, 2.934.000 tonnellate di Anidride carbonica, 43.132 tonnellate di Metano, 7.473 tonnellate di Ammoniaca, 301 tonnellate di Monossido di carbonio, 12 tonnellate di Anidride solforosa, 2.260 Kg di Mercurio, 243 Kg di Arsenico, 249 Kg di Antimonio. Gli studi epidemiologici non convincono davvero. Chi crede più ormai “al tutto è a posto”, ai toni rassicuranti. Non sarà certo per gli stili di vita, come è stato ripetuto più volte negli studi che gli amiatini sono sottoposti ad ammalarsi per un 30% in più rispetto alla media regionale.

Il nostro territorio si sta svuotando, l’immagine dell’Amiata è sempre più debole, le ferite al territorio e alle risorse sempre più pesanti, le abitazioni hanno perso valore nel mercato. Il Paer del 2015 fissava a 100 MW il limite della produzione di energia geotermica sul Monte Amiata per tutelare la vocazione naturale del territorio e la sua economia. La produzione è oggi a 121 MW. Lei parla di raddoppiare la produzione geotermoelettrica in Toscana grazie al Monte Amiata e di creare il 2°Polo industriale geotermico. Quante ulteriori centrali? Dieci, quindici, venti?

Lei, qualche tempo fa, si è rivolto ai giovani per spingerli a tenere gli occhi sempre aperti, li invitava a ritrovare le ali, a essere cittadini e non sudditi. A noi, caro Presidente, avete tarpato le ali nel momento in cui ci avete imposto lo sfruttamento geotermico; ai nostri giovani non consegnerete un futuro, ma una terra defraudata delle sue risorse. Molti se ne vanno, altri rimangono ed hanno amore per la loro terra. Non hanno certo partecipato alle scelte di sviluppo del territorio. Come del resto anche noi, cittadini adulti, ne siamo rimasti esclusi. L’Amiata ha radici profonde, identità forti che nonostante tutto mantiene, un forte senso di appartenenza alla terra. Ed è per questo che la difendiamo. La tutela del territorio è la premessa indispensabile per avviare un nuovo modello di sviluppo. Non crediamo che quello che la regione propone per l’Amiata, nella sostanza, possa definirsi tale.

RETE NAZIONALE NOGESI

SOS GEOTERMIA

COMITATO SALVAGUARDIA AMBIENTE DEL MONTE AMIATA

The following two tabs change content below.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Captcha *