A proposito dei due camini dell’inceneritore di San Donnino

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“L’abbattimento dei due camini del vecchio inceneritore di San Donnino ha un  significato fortemente simbolico ed assai controverso. Di  fatto esso chiude al passato (della dissipazione) e  apre al futuro ( della conservazione) ma ciò non  basta a comprendere le ragioni della  scelta che lo  toglie dallo spazio pubblico. E’ di certo l’eliminazione della  testimonianza fisica di un  conflitto tra la periferia e la città  che portò alla sua chiusura dopo tredici anni dalla entrata in funzione, lasciando un territorio inquinato per  più di un lustro, centinaia di migliaia di tonnellate di scorie tossiche e  gravi implicazione sulla salute degli  abitanti. Di questa testimonianza  Alia  non ha ritenuto di farsi carico. Troppo ingombrante per l’ operato dell’azienda  solo a considerare che essa , in coerente continuità , ha strenuamente difeso fino a ieri, in tutte le sedi – amministrative e giudiziarie-  la realizzazione di un nuovo inceneritore nella Piana. A questo si sono adeguate le istituzioni cittadine.

Da ora  in poi spetterà  alla popolazione della Piana , alle sue rappresentanze associative e,  non in ultimo, anche a quelle  istituzionali,  coltivare in modo più attivo la memoria del grande contributo di partecipazione e di idee  che, di gran lunga, anticipò il cambiamento epocale, interpretato con  molto ritardo e molte riserve, dalle sedi  politiche.

C’è piuttosto da auspicare che l’atteggiamento di separatezza che, anche in questa circostanza, l’azienda  ha tenuto nei confronti delle popolazioni della periferia –  per  nulla coinvolte  nel progetto –  lasci il posto ad un fertile sistema di relazioni con il territorio che la ospiterà nella  nuova missione. Questo potrebbe consentire la  restituzione  alle popolazioni attuali di quanto è stato sottratto a quelle di ieri.

 

 

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Claudio Tamburini

Avvocato amministrativista in Firenze, cultore di Diritto amministrativo presso l'Università degli Studi di Firenze. Già esponente del Comitato ambiente di S.Donnino e  del Coordinamento dei comitati  della Piana.

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