Fuori Binario, il giornale fiorentino delle persone senza fissa dimora, rappresenta un bene prezioso; è infatti uno dei soli 4 giornali di strada rimasti in Italia, stampa circa 2000 copie al mese e dà un reddito di sussistenza a almeno 18 persone che lo diffondono in strada. Di recente ha incontrato difficoltà economiche dovute soprattutto all’aumento del costo dell’affitto, che si spera di poter abbattere trattando con il Comune proprietario dell’immobile di via del Leone.
Dopo l’allarme lanciato per mantenere in vita il giornale e l’associazione “Periferie al centro” che lo edita, molte sono state le realtà e i singoli solidali e simpatizzanti che si sono offerti di sostenere in vario modo questa esperienza. Nel contempo, anche chi è direttamente impegnato nella Redazione e nelle altre attività sociali dell’associazione si sta attivando con varie iniziative. Tra queste una serie di cene di autofinanziamento.
La prima è il 24 ottobre al circolo di Quinto Alto, la seconda il 19 novembre a Casa Caciolle e la terza sarà alle Piagge nel mese di dicembre.
In ciascuna di queste serate, oltre alla cena, si è pensato di proporre un intervento che metta a fuoco la declinazione del termine “povertà” nei vari ambiti letterario, storico-artistico, politico-sociale. L’intento è quello di far emergere il divenire di questo concetto nel corso dei secoli e ribadire che la riduzione della povertà richiede non l’aumento del cosiddetto “progresso economico” che è sempre a vantaggio dei pochi, ma un radicale cambiamento culturale e politico teso al raggiungimento di una reale uguaglianza sociale, economica e politica. La povertà, che non è solo uno stato di privazione materiale, ma anche una inadeguata disponibilità di beni e servizi di ordine sociale, politico e culturale, è un fenomeno le cui cause sono spesso non indagate nei media mainstream e che viene travisato da una politica tendente più che altro a perseguitare i poveri.
Del resto, l’atteggiamento che la cultura occidentale ha riservato alla miseria è da sempre ambivalente, oscillando tra l’esaltazione della ricchezza e la sua condanna. Ma è con la nascita della società borghese che si consolida l’idea della colpevolizzazione della povertà e il successo personale e la conseguente ricchezza si attesta come segno tangibile del valore della persona e della ricompensa divina: siamo nella neonata cultura mercantile, e poi capitalista a cui ancora apparteniamo.
Il 24 ottobre Ornella De Zordo introdurrà il ciclo di incontri concentrandosi sul tema della “Povertà come colpa”. Il 19 novembre Tomaso Montanari affronterà il tema della povertà nella Storia dell’arte. In una data successiva Angelo d’Orsi tratterà lo stesso tema in una prospettiva storica.
Siete tuttə invitatə!
Ornella De Zordo
Ultimi post di Ornella De Zordo (vedi tutti)
- Il 24 ottobre tuttə a cena con Fuori Binario! - 14 Ottobre 2024
- Fuori Binario, le residenze virtuali e la figuraccia del consigliere Draghi - 17 Settembre 2024
- Armi, armamenti e guerrafondai - 15 Luglio 2024