La rete di collettivi uniti Wish Parade annuncia la prossima street parade a Firenze il 24 maggio 2025

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In un periodo storico fatto di guerre e totalitarismi, la manifestazione si svolgerà lungo un preciso solco della storia delle lotte civili e sociali: quella storia che ci racconta che la repressione è sempre stata in grado di risvegliare i più profondi desideri di libertà.

Così è stato dopo il decreto legge n. 162/2022 (il cosiddetto “decreto anti-rave”), convertito poi in legge (L. 192/2022), e la conseguente introduzione nel codice penale del nuovo articolo 633 bis; spontaneamente, infatti, è nato un movimento di opposizione alla repressione dei free party che negli ultimi anni ha dato vita a numerose street parade in diverse città italiane, formando una costellazione di dimostrazioni rumorose di quanto tutt3 noi desideriamo poter continuare ad autodefinirci attraverso la condivisione di momenti liberamente accessibili, come collettività danzanti e comunità consapevoli.

Così sarà dopo il più recente decreto legge n. 48/2025 (il “decreto sicurezza”), frutto della conversione antidemocratica del disegno di legge sulla sicurezza (ddl 1236, ovvero lo sviluppo del ddl 1660): un testo che esalta il piano dispotico e la deviazione fascista del governo Meloni, un insieme di norme liberticide, concepite per reprimere le lotte ecologiste, operaie, sociali – oltre che le proteste nei CPR e nelle carceri – e per vessare l3 immigrat3 più combattiv3. Il primo assaggio di questo dispositivo autoritario lo si è visto il 12 aprile 2025 durante la manifestazione nazionale a Milano in solidarietà al popolo palestinese, e la mattina seguente, a Torino, alla fine della TAZ Mutazioni, quando l3 partecipanti delle manifestazioni sono stat3 caricat3 a freddo dalla polizia senza alcuna ragione.

Condividiamo parte del comunicato diffuso successivamente la repressione subìta da Mutazioni: «Se lo Stato usa il pugno di ferro nelle piazze, durante le TAZ, sui luoghi di lavoro, a scuola, sui confini in cui muoiono migliaia di migranti allora forse è il momento di reagire». E allora la rete di collettivi Wish Parade animerà le strade e le piazze di Firenze per manifestare la propria reazione attraverso la prossima street parade. Un rinnovato e necessario atto di resistenza sonora.

Oggi, in modo ancora più urgente dell’anno scorso, vogliamo danzare e sonorizzare la città per far sentire la nostra necessità di riprenderci lo spazio e il tempo per poter progettare insieme un nuovo domani. Vogliamo avere l’autonomia di decidere come celebrare la nostra esistenza, ricordando che la festa, la cura e la consapevolezza sono un diritto di tutt3.

Lo faremo sotto il segno della convergenza intersezionale, abbracciando le lotte per la libertà dei popoli oppressi, contribuendo alla determinazione di una narrativa per la pace da contrapporre alla narrativa della guerra e del riarmo come strumenti di risoluzione delle controversie; denunciando la disumana complicità internazionale rispetto all’intollerabile genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza; rivendicando la libertà di protesta, la legittimità del dissenso, e la garanzia dei diritti fondamentali per le fasce vulnerabili della popolazione, come migranti e persone in condizioni di povertà.

La nostra effervescenza collettiva sarà contagiosa. Perché la street parade di quest’anno non sarà solo l’occasione di fare una festa, ma di impugnare la festa come strumento politico di costruzione di consapevolezze, reti, relazioni, progetti. Per godere tutt3 insieme del diritto all’abitare e della possibilità di aggregarci in spazi liberi e safer; per il rifinanziamento del progetto di riduzione del rischio Extreme, portato avanti dalla Cooperativa Sociale CAT, e il supporto concreto nei confronti di una delle rare esperienze capaci di garantire che nessunə venga esclusə dai servizi di salute o sociali di cui ha bisogno sulla base dell’uso di sostanze, di identità di genere, orientamento sessuale o situazione economica; per l’abbattimento delle barriere architettoniche e ideologiche della nostra città, stimolando la realizzazione di un modello socio-culturale che risulti accessibile a tutt3 nel rispetto di una cornice transfemminista, antirazzista, anticolonialista e antifascista.

Inoltre durante la street parade di quest’anno danzeremo intorno alla Venere Biomeccanica, risvegliata a seguito di una viva e inaspettata confluenza di stimoli, prospettive, esigenze ed energie: le energie dei collettivi dal basso che promuovono cultura e socialità a Firenze e in Toscana, le cui voci si sono riunite in un coro amplificato dalla rinnovata fertilità della Dea – arricchita dall’esperienza solidale presso il presidio del Collettivo di Fabbrica GKN – per  reclamare l’assegnazione in autogestione di uno spazio dedicato alla creazione artistica condivisa e alla progettazione collettiva. Per la riappropriazione e l’autodeterminazione delle nostre vite, oltre l’alienazione del lavoro, oltre il senso di impotenza oppressiva di fronte alla guerra permanente, oltre la catastrofe ecologica.

Per un giorno e per una notte le nostre rivendicazioni dovranno essere così rumorose da non poter essere più ignorate. E nell’utopia autorigenerante di questo fragoroso unisono, saremo uno spirito comune, un corpo unico che vibra intorno ad una grande festa che, oltre a rappresentare un momento in cui tornare a vivere gli ambienti cittadini in modo autentico e spontaneo, sarà anche un’occasione di gioia condivisa, un rituale di liberazione. Un esercizio orizzontale di consenso e cura verso di noi e l3 altr3 per sostituire le leggi della repressione e del profitto con una politica del desiderio.

 

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