2008-03-20 19:13:00
>La conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo del 1992 ha scelto il giorno 22 marzo per celebrare la Giornata Mondiale dell’Acqua. Da allora varie iniziative si tengono intorno a quella data per sottolineare la valenza dell’acqua come bene comune. Ieri, 19 marzo, Publiacqua ha ricevuto a Bologna il premio “Pianeta Acqua”, con un riconoscimento ufficiale nella sezione progetti di comunicazione per la sensibilizzazione sul risparmio caratterizzate dallo slogan ”acqua usiamola bene”. Un vero paradosso, visto che proprio Publiacqua punisce chi consuma meno acqua facendola pagare di più. Il dato è ufficiale: secondo Federconsumatori a Firenze un single che nel 2007 ha consumato 100 mc di acqua, ha speso 141,35 euro (1,41 euro per metro cubo), mentre una famiglia di cinque persone, che ne ha consumati 250 ha pagato 575,30 euro, pari a 2,30 euro al metro cubo. Insomma Publiacqua ha speso somme ingenti per diffondere messaggi sul risparmio dell’acqua, tanto che i cittadini hanno colto lo spirito del messaggio e i consumi si sono ridotti, ma il comportamento virtuoso viene premiato con un aumento del 15%, retroattivo per tutto il 2006, che nel 2007 è ulteriormente salito del 6,7%. Come è possibile? Semplice: Publiacqua è una S.p.A. mista pubblico-privato, e il Comune di Firenze, pur azionista di maggioranza, finisce per assecondare l’impostazione unicamente aziendale del socio privato Acea. La soluzione per avere un servizio migliore, pagare bollette meno care e garantire a tutti l’accesso all’acqua che, ricordiamo, non può essere considerata merce ma bene comune, è quella già indicata dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua: una gestione attraverso enti di diritto pubblico. Niente S.p.A., dunque, neppure se di natura mista. Perché tra i due sarà sempre il pubblico, cioè tutti noi, a rimetterci e il privato a guadagnarci.

Redazione

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