A piedi fino a Gaza: La Marcia Popolare che sfida il silenzio

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Un vento di solidarietà soffia dalla Francia e si propaga in tutta Europa, animando un’iniziativa tanto audace quanto pacifica: la “March to Gaza” (Marcia verso Gaza). Migliaia di cittadini, mossi dall’indignazione per l’assedio alla Striscia di Gaza imposto dall’esercito israeliano, si stanno organizzando per raggiungere a piedi il valico di Rafah, con la ferma intenzione di forzare l’apertura della frontiera e consentire l’ingresso degli aiuti umanitari disperatamente necessari.

In Italia, questa mobilitazione dal basso, completamente autofinanziata, ha trovato il sostegno di Articolo 21, ma, come spesso accade per le iniziative che nascono dal cuore della società civile, un silenzio assordante sembra avvolgerla. Nonostante ciò, la determinazione di persone come Laura una delle ideatrici, una ragazza che testimonia la forza di un movimento che non intende arrendersi all’indifferenza.

L’appello, lanciato attraverso un gruppo Telegram e amplificato dai social media, ha assunto i contorni di una vera e propria mobilitazione globale. Cittadini di ogni provenienza, cultura e religione si uniscono in nome del supporto al popolo palestinese, rivolgendo un messaggio chiaro e diretto alle ambasciate di Egitto e Israele attraverso una lettera aperta. In essa, si denuncia con forza l’inerzia dei governi di fronte alla sofferenza inaudita e si annuncia che, qualora fosse necessario, la marcia proseguirà fino alla Cisgiordania, laddove la colonizzazione continua a erodere la speranza di una pace giusta.

Il testo integrale della lettera, firmata dai cittadini del collettivo “Marcia verso Gaza”, è un grido di umanità e un atto di accusa contro l’immobilismo istituzionale:

«Noi, cittadini francesi e cittadini del mondo, donne e uomini liberi, provenienti da molteplici paesi, religioni, lingue e culture, vi scriviamo per annunciarvi che il popolo si solleva. Di fronte all’inerzia dei governi, di fronte alla sofferenza insostenibile del popolo palestinese, di fronte al blocco disumano imposto a Gaza, migliaia di persone, ovunque nel mondo, si organizzano per una marcia senza precedenti.
Una Marcia verso Gaza. Marciamo per la vita. Marciamo per la dignità. Marceremo fino al terminal di Rafah, con un solo obiettivo: aprire la frontiera, far entrare gli aiuti umanitari ed esigere la fine dell’assedio.
Questo movimento, inizialmente simbolico, diventa concreto. Delegazioni cittadine sono in corso di organizzazione in diversi paesi.
Interi gruppi si preparano a raggiungere la frontiera egiziana di Rafah nelle prossime settimane. Se non reagite, noi arriveremo. E se dovremo andare oltre, andremo fino in Cisgiordania, fino alle terre dove la colonizzazione illegale si estende ogni giorno.
Non porteremo armi: porteremo le nostre voci. Ma siate certi che non ci fermeremo.
Non vogliamo la guerra. Vogliamo la pace. Ma poiché i nostri dirigenti non fanno il loro dovere, noi, il popolo, ci assumeremo le nostre responsabilità. Speriamo che questa mobilitazione susciti un sussulto di coscienza. Speriamo che ascoltiate questo appello e scegliate di non ostacolare la volontà dei popoli liberi.
Questa lettera è indirizzata a voi, ma sarà anche diffusa sui social network, nella stampa, in tutte le lingue possibili. La Storia si scrive ora, e vogliamo stare dalla parte giusta. Aprite la frontiera. Liberate Gaza. La pace è ancora possibile».

Questa iniziativa rappresenta una potente testimonianza di come la società civile possa auto-organizzarsi e farsi sentire di fronte a crisi umanitarie di tale portata.

“March to Gaza” non è solo un viaggio fisico, ma un percorso di consapevolezza e di pressione politica, un tentativo concreto di scardinare un blocco che affama e isola un’intera popolazione. Per chi desidera seguire da vicino l’organizzazione italiana della marcia e contribuire a diffondere la notizia, è possibile unirsi al gruppo Telegram dedicato (link disponibile in calce) e rimanere aggiornato attraverso i profili social ufficiali: su Instagram l’iniziativa è consultabile sull’account @mtg_international_italia, mentre su TikTok l’indirizzo è @march.to.gaza_italia.

È tempo che il silenzio si rompa e che l’eco di questa marcia pacifica raggiunga le orecchie di chi ha il potere di cambiare le cose. “March to Gaza” è un appello all’umanità, un promemoria che di fronte all’ingiustizia, l’indifferenza non è più un’opzione.

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Redazione

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