Piazza Santo Spirito trasformata in una passerella per Gucci: l’amministrazione svende uno spazio pubblico per una attività privata. Uno schiaffo alla dignità del quartiere. E la comunicazione? Demandata a una società privata, che due giorni prima fa recapitare a pochi residenti una lettera “confidenziale” in cui si racconta come un privilegio quello che è un sopruso: limitazioni, disagi, sorveglianza privata.
Ancora più grave: quei soldi non serviranno per sistemare la piazza o il quartiere, ma finiranno nel calderone dell’estate fiorentina. Nel frattempo, chi vive qui si è ritrovato murato fuori da Santo Spirito da bodyguard vestiti di nero, nonostante nessuna ordinanza vietasse il passaggio pedonale.
La piazza è sempre più ostaggio di tavolini spesso abusivi e dehors proliferanti, mentre il verde viene gestito dai locali privati e non dal pubblico. Si privatizza giorno dopo giorno, centimetro dopo centimetro.
E mentre si svende lo spazio comune, l’ex Caserma Ferrucci viene destinata a una residenza di lusso per anziani, ignorando completamente le proteste e le richieste del quartiere. Un progetto che la Giunta potrebbe fermare con un semplice atto, ma non lo fa. Serve più coraggio per andare contro gli interessi finanziarti e a favore di chi a Firenze vive.
Eppure le alternative ci sono, e le propongono proprio i giovani: i collettivi delle scuole Machiavelli e Capponi chiedono spazi per l’attività fisica. Oggi perdono ore nel traffico su autobus a noleggio, mentre basterebbe aprire gli spazi adeguati della Caserma. Il 10 giugno lo grideranno in piazza con una manifestazione e una cena di quartiere.
Intanto va avanti la follia del parcheggio interrato sotto Piazza di Cestello: un progetto che mette a rischio la sicurezza idraulica, la chiesa, il teatro, per dare spazio non ai residenti, ma al business dei ristoranti. I posti auto pubblici spariranno, quelli sotterranei saranno venduti.
Ma la gente d’Oltrarno come al solito non resta a guardare. Il 26 maggio in piazza di Cestello, decine di persone hanno inscenato un presidio simbolico: maschere, boccagli, salvagenti. Ironia amara, ma lucidissima. Ancora più forte il messaggio del Consiglio di Quartiere 1 aperto, ottenuto grazie alle firme di oltre cento cittadine e cittadini: no al parcheggio, sì a una ZTL 7/24 e a un trasporto pubblico vero.
La risposta istituzionale? Il presidente di Q1 prende atto, la Giunta assente, la Commissione Ambiente si nasconde dietro il “non c’è un progetto”. Ma la scheda c’è, è nel Piano Operativo Comunale. Ed è lì che bisogna esprimersi, soprattutto davanti a più di 100 persone contrarie a quel progetto. Ci vuole rispetto.
E invece si spende per verificare la fattibilità idraulica, senza nemmeno chiarire come saranno assegnati i 150 posti: quanti gratuiti? Quanti in vendita? Dove verranno ricavati quelli tolti dalla piazza? Silenzio.
La politica tace, il quartiere risponde.

Francesco Torrigiani
