Aria aromatizzata per chi vive e lavora nella Piana

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smog_bimboSe nell’area della Piana Fi-PO-PT si insisterà nella politica di aggressione all’ambiente e alla salute impiantando il megainceneritore di Case Passerini della portata di circa 198.000 tonnellate/anno (il cui camino sarà vicinissimo a quello dell’inceneritore di Montale (PT) e a quello per fanghi di Baciacavallo (PO), entrambi al centro di zone con una elevata incidenza di tumori), ampliando la pista dell’aeroporto Vespucci e raddoppiando la A1 nel tratto ‘Le Croci’- Firenze Nord, l’aria aromatizzata in lattina non sarà solo una trovata pubblicitaria, copiata ai cinesi, ma un’esigenza reale degli abitanti e dei lavoratori della Piana fiorentina.

Perché si andrà ad aggiungere un ulteriore pesante carico ambientale e sanitario ad una area geografica che nel 2005 la VIS (Valutazione Impatto Sanitario) descrisse già critica da un punto di vista sanitario trovandovi eccessi di ricoveri per malattie respiratorie, e per tumori del polmone (specie lungo la via Pistoiese) nonché eccessi di ricoveri per sarcoma dei tessuti molli (riconducibili al vecchio inceneritore), tali da imporre urgenti interventi di riqualificazione del territorio, quali boschi con essenze disinquinanti, pur sottolineando l’impossibilità di disinquinarsi da diossine. Nessun intervento di riqualificazione del territorio è stato fatto.

Da anni lavoro nella Piana come medico di base e non posso che confermare questi eccessi di malattie respiratorie e cardiovascolari che colpiscono i miei pazienti e che non si possono ricondurre solo agli stili di vita sbagliati. C’è quindi l’assoluta necessità di ridurre prima di tutto questo carico di tossicità ambientale cui è attribuibile una quota rilevante di morbosità acuta e cronica, con patologie che vanno da allergie, asma, insufficienza respiratoria grave, malattie cardiovascolari, accidenti cerebrali e cancro e che portano alla diminuzione della speranza di vita in salute (vedi Eurostat; ufficio statistico della Commissione europea: in Italia dal 2004 gli anni vissuti senza malattie invalidanti sono sempre di meno).

C’è solo una strada da percorrere, con buona pace dei decisori politici e delle multiutility, quella della prevenzione primaria: mettere in campo soluzioni più intelligenti ed al passo dei tempi da un punto di vista ambientale ed economico, evitando tassativamente qualsiasi nuovo intervento che inquini l’ambiente con molecole pericolose e persistenti (spesso cancerogene) come le diossine, il PU (particolato ultrasottile), metalli pesanti, interferenti endocrini ed altre sostanze xenobiotiche, seppur entro i limiti di legge. Infatti come documentano numerosi e recenti lavori scientifici non è più la dose che fa il veleno, per cui l’esposizione a dosi anche infinitesimali, cioè ben sotto i limiti di legge, di un cocktail di agenti epigenotossici come metalli pesanti, interferenti endocrini, pesticidi, diossine e particolato, causa trasformazione del genoma.

Gli effetti di tali trasformazioni si vedranno dopo decenni nei soggetti esposti e saranno sistemici (con patologie immuno-mediate, neoplastiche, neuroendocrine e neurodegenerative) e soprattutto colpiranno i loro discendenti. Respirare aria pulita è un diritto dei cittadini, come mangiare cibi non inquinati, bere acqua senza amianto (nella Piana abbondano anche le vecchie e pericolose tubature dell’acqua in cemento-amianto, che dovranno essere rimosse e sostituite quanto prima), vivere senza rumore.

Ma il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il Presidente del Consiglio Renzi non la pensano affatto così. Di fronte a 450.000 cittadini europei che muoiono prematuramente ogni anno a causa dell’inquinamento, di cui 67.000 solo in Italia, (vedi il recente rapporto dell’AEA, Agenzia Europea Ambiente, sulla qualità dell’aria 2014) c’è il paradossale tentativo di Juncker e c. di ridurre la protezione dell’ambiente col ritiro del ‘Pacchetto Aria’. Questo pacchetto ha la colpa di voler evitare almeno 58.000 morti premature ogni anno e 40-140 miliardi di costi esterni collegati ad esso.

In Italia il governo Renzi risponde col paradossale decreto legge Sblocca Italia, che si prefigge lo smantellamento delle norme che presiedono alla tutela del territorio e che contiene molte scelte insostenibili su energia, rifiuti, consumo di suolo, trivellazioni ect. In particolare, l’art. 35 del decreto prevede un’accelerata per la costruzione di nuovi inceneritori, manu militare (cioè con la protezione dell’esercito, come fu fatto con l’inceneritore di Acerra) e l’aumento di capacità degli inceneritori esistenti, la loro trasformazione in impianti energetici e la possibilità di trattare rifiuti da altre Regioni senza la necessità di pareri degli Enti locali. L’inceneritore di Case Passerini, l’ampliamento della pista dell’aeroporto Vespucci, l’aumento del traffico autostradale, sono in profondo contrasto con la salute ed i bisogni dei cittadini della Piana, e confliggono pure con l’Oasi WWF di Focognano, ultima area umida superstite di tutta l’area e con la presenza diffusa di attività agricole, di abitazioni e di aziende agrarie e col Parco agricolo della Piana.

Oggi giorno c’è la necessità di puntare in modo prioritario ad un risanamento dell’ambiente in cui viviamo, riducendo al massimo gli inquinanti ambientali; tutti dobbiamo contribuire ad alleggerire da subito la nostra pesante impronta ecologica sul Pianeta, attuando una vera e propria Prevenzione primaria e mettendo in atto il Principio di Precauzione e di Responsabilità che riguarda ciò che è ancora incerto ed è un possibile rischio o pericolo

Adottare il principio di precauzione e quello di responsabilità significa anche accettare il dovere di informare, impedire l’occultamento di informazioni su possibili rischi per la salute, evitare che si continui a considerare l’intera specie umana come un insieme di cavie sulle quali saggiare tutto quanto è capace di inventare il progresso tecnologico’ (Lorenzo Tomatis)

Gian Luca Garetti, Medicina Democratica e Isde, ‘medico sentinella’ che lavora nella Piana

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Gian Luca Garetti

Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è membro di Medicina Democratica e di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).

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