Se nel quartiere chiude tutto… ancora in silenzio? No!

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presidiosanitarioNel Quartiere 3 stiamo assistendo nel silenzio pressoché totale ad alcuni fatti che a parer nostro devono invece aver la giusta attenzione.

Se partiamo dal caso più emblematico non possiamo non riferirci a quell’edificio situato a fine viale Giannotti nella piazza del centro commerciale COOP destinato da anni a “spazio per l’arte contemporanea”: l’EX3. Si sono succedute, di appalto in appalto, 3 o 4 esperienze più o meno definibili artistiche ma ad oggi non rimane che un luogo abbandonato, ma nonostante il Comitato 21 marzo lo indichi come possibile sede del nuovo distretto sanitario, quello spazio rimane desolatamente vuoto: anche per questo agli occhi di molti rappresenta il simbolo delle mancate promesse e dell’incapacità della politica istituzionale di affrontare REALMENTE le necessità di chi vive ed abita nelle strade di questo quartiere.

La denuncia dell’assenza di un distretto sanitario nel quartiere è poi una questione che ormai è divenuta vecchia ma per questo non meno importante: i continui rimpalli politici tra ASL, amministrazioni Comunali e Presidenza del Quartiere hanno portato ad un progressivo smantellamento del servizio nel quartiere fino alla sua definitiva chiusura. Sono naufragate le varie ipotesi a partire da quella dell’apertura in Viale Europa ed i disagi per gli abitanti del quartiere, soprattutto per i molti anziani che vi vivono, sono sempre maggiori come gli spostamenti da un quartiere ad un altro vista la centralizzazione del servizio o quelli di natura economica di rivolgersi a privati con costi che una struttura pubblica non dovrebbe richiedere.

Se poi vogliamo allungare l’elenco, la palestra di quartiere in Via Villamagna rappresenta un altro ottimo esempio per comprendere quale sia la strada che ormai abbiamo imboccato: una struttura utilizzata per corsi di abilitazione per anziani o da scuole prive di palestra ed oggi chiusa per decisione della Provincia, dichiarata inagibile e lasciata all’abbandono – o al degrado, ma quello vero! – privando tanti di un servizio importantissimo se non addirittura necessario.

In via Giampaolo Orsini a rischiare la chiusura è il Teatro Affratellamento su cui stanno circolando notizie di un’ennesima crisi economica che, se non affrontata per tempo, potrebbe portare alla chiusura di un luogo che ultimamente era stato rilanciato.

Guardando poi al bilancio preventivo varato dalla Giunta Renzi vediamo come nella svendita del patrimonio immobiliare pubblico tra le altre siano state inserite: la Villa di Rusciano, l’ex scuola di via Orsini dove trovano spazio numerose associazioni del territorio e l’ex scuola di Via di Villamagna, oggi sede del CPA fi-sud.

Noi crediamo che proprio l’esperienza del Centro Popolare, di cui siamo protagonisti, in questo momento rappresenti per il quartiere una risposta pratica alle “necessità di chi lo vive”. Proprio l’autogestione negli anni è stato lo strumento attraverso il quale siamo stati in grado di aprire una Sala cinematografica aperta due giorni a settimana, un teatro, una palestra popolare dove si allenano decine e decine di persone, una Sala concerti aperta anch’essa due volte a settimana, una mensa popolare aperta praticamente ogni sera e dare spazio a numerose esperienze musicali ed artistiche del territorio.

“Autogestione” significa sicuramente mettersi in gioco in prima persona, abbandonare l’idea che qualcuno, dall’alto, possa risolvere i sempre maggiori problemi che incontra chi come noi è un lavoratore o uno studente, ma dall’altra parte oggi può rappresentare una strada da battere per riprendere in mano ciò di cui ci stanno privando e contrastare la desertificazione sociale e culturale di un intero quartiere… e se non ci diamo una mossa, un giorno ci sveglieremo e ci troveremo chiusa pure la strada che passa sotto il portone di casa nostra!

Centro Popolare Autogestito – Firenze Sud
Il sito internet

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