Lo sapevate… come si è formato il debito greco?

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  • La Grecia ha ricevuto 252 miliardi di euro dal 2010 al 2015​.
  • ​Solo il ​l 10% di questi è stato destinato a ridurre gli effetti disastrosi delle politiche di austerità sul Pil (-27%), sui salari (-37%) sulle pensioni (in media -40%), sulla disoccupazione (27%), sull’espulsione di lavoratori dal settore pubblico (-30).
  • Il 90% è andato in servizio del debito. A guadagnare sono i creditori, a partire dalla Bce e dalle Banche centrali degli Stati europei.
  • ​La maggior parte del debito greco era in origine nelle mani delle banche private. Dal 2010 i creditori privati sono riusciti a scaricare sugli Stati europei le obbligazioni greche a rischio. Oggi l’80% del debito pubblico è in mano ai creditori pubblici: 14 Stati membri della zona euro, l’Efsf, il Fmi e la Bce.
  • I prestiti dei vari Memorandum non sono andati ai greci ma ai creditori.
  • Le condizioni imposte dalle ulteriori riforme neoliberiste hanno contribuito a creare l’illusione che erano state progettate per garantire la restituzione del debito, ma come si è detto solo il 10% è stato destinato alle spese correnti del governo.
  • I tagli agli stipendi e alle pensioni hanno causato una riduzione del Pil, perdite fiscali e un aumento del debito pubblico. Le stime mostrano che la sola diminuzione dei salari ha portato a una riduzione del Pil del 4,5% e a un aumento di 7,8% del rapporto tra debito pubblico e Pil.
  • ​Il Fondo monetario internazionale impone la tassazione dei ceti medi e bassi invece che aumentare le tasse ai ricchi. Si colpiscono così i dipendenti pubblici, i pensionati e i consumatori attraverso l’aumento dell’iva.
  • Le banche private hanno fatto per anni profitti con le loro attività speculative sul debito greco, e poi non hanno avuto perdite significative grazie al programma che ha permesso alla Grecia di pagare gli interessi alle banche private irresponsabili.
  • In conclusione l’obiettivo principale della Troika non era era il salvataggio della Grecia bensì quello di banche e creditori privati e il debito è illegittimo.

Yanis Varoufakis, ministro delle finanze greco: “Perché votare NO al referendum greco in 6 punti veloci”varoufakis

  1. Le negoziazioni sono andate in stallo perché i creditori hanno (a) rifiutato di ridurre il nostro impagabile debito pubblico e (b) insistito che doveva essere ripagato “parametricamente” dai membri più deboli della nostra società, i loro figli ed i loro nipoti.
  2. Il FMI, il governo degli Stati Uniti, molti altri governi di tutto il pianeta e molti economisti indipendenti credono – come noi – che il debito debba essere ristrutturato.
  3. L’eurogruppo aveva (Novembre 2012) ammesso che il debito doveva essere ristrutturato, ma ha sempre rifiutato di impegnarsi in tal senso.
  4. Sin dall’annuncio del referendum, le istituzioni europee hanno mandato segnali in favore della ristrutturazione del debito. Questi segnali mostrano che anche le istituzioni europee voterebbero NO alla loro offerta “finale”.
  5. La Grecia rimarrà nell’euro. I depositi bancari sono al sicuro. I creditori hanno scelto la strategia del ricatto basata sulla chiusura delle banche. L’attuale impasse è dovuta a questa scelta dei creditori, e non all’interruzione dei negoziati da parte del governo greco o a ipotesi greche di grexit e svalutazione. Il posto della Grecia nell’eurozona e nell’Unione Europea non è negoziabile.
  6. Il futuro ci chiede una Grecia orgogliosa dentro l’eurozona e nel cuore d’europa. Il futuro chiede che i greci dicano un grande NO questa domenica, chiede che restiamo nell’area euro, e che, con il potere di cui ci investe questo NO, rinegoziamo il debito pubblico e la distribuzione dei carichi economici tra quelli che hanno e quelli che non hanno.

dal blog del ministro

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