Farmoplant di Massa, la “Bhopal” italiana che continua a vomitare veleni nelle falde

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Farmoplant (ex Montedison) era il nome di un’azienda sussidiaria di Montedison (oggi Edison) fondata nel 1976 con sede a Milano e specializzata nella produzione di fitofarmaci. Venne messa in liquidazione nel 1988 e chiusa definitivamente nel 1991.

Farmoplant era anche il nome dello stabilimento controllato dall’azienda stessa nella città di Massa in cui venivano prodotti diversi fitofarmaci. Le vicende dello stabilimento Farmoplant suscitarono allarme nell’opinione pubblica per i numerosi incidenti avvenuti nel corso degli anni.

L’incidente più grave si ebbe il 17 luglio 1988 quando due esplosioni — la prima alle ore 6:10; la seconda alle ore 6:15 — innescarono un incendio alle 06:20 che andò ad interessare un serbatoio contenente l’insetticida Rogor. Da esso si sprigionò una nube tossica che si diffuse nelle zone limitrofe di Marina di Massa, Marina di Carrara e nella zona della Versilia per un raggio di 2000 km². I vigili del fuoco domarono l’incendio entro le 10 del giorno stesso.

Le zone più colpite dall’inquinamento ambientale causato dall’incendio furono Marina di Massa e Marina di Carrara.

L’incidente non comportò perdite di vite umane immediate, ma molte differite. Nel Comune di Massa, secondo l’Agenzia regionale sanità negli anni tra il 2006 e il 2015 ci sono stati 618 morti in più rispetto alla Toscana (+8,1%), in quello di Montignoso 57 morti in più (+ 5,4%), in quello di Carrara 762 morti in più (+9,6%) per tutte le cause di morte. Sconosciuto il numero dei morti in più nel periodo 1988-2005. Tra il 1976, anno della sua apertura — ed il 1991, anno della chiusura definitiva — all’interno dello stabilimento Farmoplant si verificarono 42 incidenti. Tra questi, 2 risultarono mortali per due lavoratori all’interno di esso.

Il 25 ottobre 1987 si tenne il primo Referendum Consultivo in Italia su temi ambientali nei comuni di Massa, Carrara e Montignoso. Nel Referendum erano presenti due quesiti:

  • Quesito A proposto dai movimenti di lotta per la salute: “Sei favorevole alla chiusura, lo smantellamento e la bonifica degli stabilimenti Farmoplant (compreso l’inceneritore [Lurgi]) del polo chimico per un’alternativa di sviluppo che punti alla valorizzazione delle risorse del territorio?”
  • Quesito B proposto dalle istituzioni e dai sindacati: “Sei favorevole alla trasformazione e alla diversificazione produttiva dello stabilimento Farmoplant di Massa (386 dipendenti e circa 200 occupati nelle lavorazioni indotte) a fronte degli impegni, certi e verificabili da parte della Farmoplant rispetto al documento di intenti presentato dall’ente locale?”

Nota

I morti differiti non si riferiscono solo all’evento della nube tossica, ma anche all’inquinamento delle falde idriche, che perdura tutt’oggi.

Seguirono il referendum a Rosignano (LI) il 27.11.88 sul progetto PVC/CVM di Solvay, vinto dai proponenti, e quello sul progetto ENEL sul carbone a Piombino (LI) nel gennaio 1989, anch’esso vinto dai proponenti.

Alfonso Baldi, Medicina democratica Massa
Maurizio Marchi, Medicina democratica Livorno

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