C’è chi affronta la realtà ponendosi come sindaco di coloro che vivono paure indotte, percepite, quindi immaginarie, e aumenta così di fatto il valore all’egemonia culturale fascioleghista. L’ultimo caso, veramente smart, è quello del “nostro” Dario Nardella che a Ferragosto fiero e impettito twitta: “L’obiettivo è rendere #Firenze la città più videosorvegliata d’Italia, perché la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto“, annunciando l’installazione della telecamera numero 818 (818!) nel territorio comunale.
Ma guardiamo la realtà per quello che è. La Stampa del 21 agosto riporta i risultati di una ricerca svedese-britannica compiuta dal Consiglio nazionale svedese per la prevenzione della criminalità e dall’Università di Cambridge e smonta la retorica securitaria così di moda tra i nostri amministratori. Premesso che per noi la sicurezza vera è quella del e sul lavoro, di avere una casa, una assistenza sanitaria per tutti e tutte, anche prendendo il parametro securitar-nardelliano, dalla ricerca emerge che all’aumentare delle telecamere non corrisponde più sicurezza. Per gli scienziati – che evidentemente non ci tengono ad assumere il ruolo di “amico immaginario” di nessuno – non si può individuare una correlazione diretta tra l’aumento della video-sorveglianza e la riduzione della criminalità.
Per rendere l’idea danno conto dell’analisi compiuta a Londra: città in cui su mille crimini documentati dalle telecamere nel 2010 ne è stato risolto solo uno. E dire che in Gran Bretagna hanno a disposizione una telecamera ogni 14 persone (mentre la smart Firenze solo 1/467 abitanti, Nardella devi recuperare!). Una situazione che Stefano Zanero, professore associato al Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, sempre sulla Stampa, liquida inesorabilmente così: “Quella delle videosorveglianza è una bolla politico-mediatica che va contro i dati scientifici“.
Quest’immagine della “bolla” ci ha fatto tornare in mente il memorabile “La corazzata Kotiomkin è una cagata pazzesca!” di fantozziana memoria, una suggestione che però, visto il rispetto che nutriamo per le istituzioni cittadine, intendiamo rimuovere immediatamente dal nostro, e vostro, piccolo orizzonte di osservatori.
*perUnaltracittà
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