In questa settimana in cui ragazze e ragazzi di tutto il mondo scendono in piazza per chiedere giustizia climatica e ambientale e misure concrete per affrontare l’emergenza climatica dobbiamo prendere atto, con rammarico, che la Regione Toscana e il Comune di Firenze sono ancora lontani da prendere decisioni effettive per la lotta al cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale.
Sabato 21 settembre l’assessora regionale all’ambiente Federica Fratoni è venuta ad incontrarci al presidio che abbiamo organizzato davanti alla presidenza della Regione Toscana per chiedere l’approvazione di una dichiarazione di emergenza climatica. La ringraziamo per la sua visita ma tuttavia l’incontro con l’assessora Fratoni ci ha lasciati molto delusi. L’assessora non ci ha dato nessuna indicazione concreta di azioni che la Regione intende mettere in atto da subito per la lotta al cambiamento climatico, ci ha detto che la burocrazia è lenta e che dobbiamo aspettare per vedere cosa succede a livello europeo e nazionale e, dulcis in fundo, ci ha detto che l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze è necessario! L’ampliamento dell’aeroporto è necessario per gli interessi economici di pochi, non per la vita delle persone! Il report dell’IPCC del 2018 nella sezione dei trasporti dice chiaramente che il trasporto aereo dovrà essere ridotto, quindi perchè andare nella direzione opposta ampliando l’aeroporto di Peretola? Come può pensare che noi, che stiamo lottando per il nostro futuro, per condizioni di vita accettabili su questo pianeta, possiamo accettare questa posizione?
I politici stanno giocando con il nostro futuro. Non possiamo tollerarlo.
Siamo in emergenza, è necessario mettere da parte gli interessi economici di pochi e mettere in atto azioni straordinarie per frenare il cambiamento climatico.
Se la Regione è sincera nella lotta ai cambiamenti climatici, metta le sue proposte per iscritto e le renda pubbliche
Sempre sabato 21 settembre su Toscana Notizie, sito di informazione della Giunta Regionale, si legge che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ci incontrerà nei prossimi giorni. Noi con Rossi non abbiamo parlato e non abbiamo ricevuto nessun invito ad un incontro. Non sappiamo da dove l’autrice dell’articolo abbia preso questa informazione e chiediamo al direttore responsabile della rivista Paolo Ciampi di fare chiarezza sulla fonte di questa notizia.
Sin dall’inizio Fridays For Future Firenze ha detto chiaramente di non voler essere strumentalizzato.
Se Rossi e la Regione Toscana hanno proposte concrete per contrastare i cambiamenti climatici e la distruzione del pianeta, che le mettano per iscritto. Saremo pronti a valutarle con l’aiuto di persone competenti su queste tematiche.
Per adesso siamo molto scettici riguardo ad un possibile incontro con il presidente Enrico Rossi dato che fino ad oggi la Regione Toscana ha fatto ben poche cose utili nella lotta al cambiamento climatico, ma anzi ha appoggiato, e continua caparbiamente ad appoggiare, progetti dannosi per l’ambiente in cui viviamo, come aeroporto, TAV e inceneritore.
Di atti simbolici non ne ce facciamo niente, che il Comune di Firenze metta in atto azioni vere di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico
Lunedì 23 settembre il consiglio comunale di Firenze ha dichiarato “simbolicamente” lo stato di emergenza climatica. Di atti simbolici non ce ne facciamo niente. Infatti, con l’accezione “simbolica” il Comune può continuare a portare avanti politiche che vanno contro la sostenibilità ambientale e la mitigazione al cambiamento climatico. Tutti i punti toccati dalla dichiarazione sono così vaghi da risultare completamente inutili.
Chiediamo al comune di rivedere questa dichiarazione, di includere azioni concrete volte al contenimento della produzione di gas climalteranti e azioni per l’adattamento agli inevitabili impatti che il riscaldamento terrestre sta già avendo sul nostro territorio.
È finito il tempo delle parole vuote di contenuto e delle strumentalizzazioni, è adesso il tempo di agire con determinazione per salvare la nostra vita su questo pianeta.
Sindaco Nardella, fino a quando non affronterà seriamente la crisi climatica la invitiamo a restare in ufficio.
Le dichiarazioni del sindaco Nardella che dice di voler scendere in piazza con noi impongono una risposta decisa da parte del nostro movimento. Al sindaco vogliamo rispondere che il tempo delle dichiarazioni è passato da decenni. Adesso è il momento di agire e, per un sindaco, agire significa lavorare nel proprio ufficio fino al raggiungimento degli obiettivi.
Lo sciopero è lo strumento che abbiamo noi cittadini per costringere le istituzioni ad agire realmente. Venerdì, il sindaco Nardella, non dovrebbe scioperare ma lavorare senza sosta per affrontare realmente l’emergenza climatica. Noi saremo in piazza a vigilare che le dichiarazioni siano seguite immediatamente dai fatti.
Una crisi climatica e ambientale senza precedenti, già visibile in Italia
La temperatura media della Terra è già aumentata di 1°C rispetto all’epoca pre-industriale; le alluvioni sono aumentate del 400%, i picchi di temperature estreme del 200%, così come gli eventi meteorologici estremi, tempeste forti, nevicate e grandinate. Il livello del mare è già salito di 23 cm. Se non agiamo subito continuerà ad aumentare e Venezia finirà sotto il livello del mare nei prossimi 100 anni. In Italia, i ghiacciai alpini hanno perso negli ultimi 100 anni il 50% della loro copertura e i ghiacciai sotto i 3500 metri sono destinati a scomparire nei prossimi 20-30 anni. Tutto questo ha enormi impatti economici, inclusi quelli nel settore dell’agricoltura.
Chi si occupa di finanza e assicurazioni vede come rischi più probabili nei prossimi anni i danni derivanti da eventi estremi, i disastri naturali, il fallimento delle politiche di mitigamento, la perdita di biodiversità. Tutto questo ha già determinato ingenti perdite economiche, e soprattutto ha arrecato gravissimi danni ambientali e sociali.
Tra le prime cause dell’emergenza climatica spicca la produzione alimentare. L’agroindustria, è ad oggi responsabile per circa un terzo delle emissioni nocive prodotte a livello globale, oltre ad essere tra i primi fattori di inquinamento delle falde acquifere, della terra e dell’aria. I pesticidi ed i fertilizzanti utilizzati in agricoltura si disperdono negli ecosistemi circostanti, con effetti devastanti sugli equilibri naturali e sulla salute. Le aziende, i governi e le multinazionali dell’agribusiness portano avanti un modello economico che guarda sempre solo ai profitti e mai all’ambiente ed alle persone. Non possiamo continuare ad accettare che il nostro cibo e le nostre risorse primarie vengano prodotti in questo modo e che i nostri territori vengano ancora depredati e contaminati.
Lottiamo per il nostro futuro e non ci fermeremo
Cosa dobbiamo fare? La scienza ci dice che gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra indicati nell’Accordo di Parigi sono insufficienti. Dobbiamo fare di più, dobbiamo innalzare l’ambizione climatica, a tutti i livelli: internazionale, europeo, italiano, regionale, provinciale, comunale, individuale. Queste non sono parole di propaganda, questo è quello che ci dice la scienza.
Venerdì 27 settembre scenderemo in piazza per ribadire che siamo stanchi di chiacchiere inutili che ci fanno perdere il poco prezioso tempo che abbiamo a disposizione per porre rimedio alla distruzione del nostro pianeta.
Pretendiamo che vengano messi da parte gli interessi economici di pochi e che si inizi a lavorare concretamente sui seguenti punti:
- Riduzione delle emissioni di gas serra attraverso politiche che disincentivano l’uso di combustibili fossili e contemporaneamente favoriscono le energie rinnovabili, assieme ad una maggiore sobrietà nell’uso dell’energia;
- Mobilità pubblica gratuita e di piccola scala, che rafforzi le infrastrutture già esistenti e disincentivi così l’utilizzo di massa delle autovetture;
- Stop al consumo di suolo e misure efficaci per la protezione della biodiversità e degli ambienti naturali, che sono quelli che ci consentono di vivere, nonché di godere della bellezza della natura;
- Stop ai progetti climalteranti che la Regione Toscana ed il Comune di Firenze hanno in cantiere e non vogliono dismettere e sì ad azioni per la cura del territorio, la riforestazione e rinaturalizzazione, e la messa in sicurezza rispetto al dissesto idrogeologico;
- Stop all’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici tossici e transizione verso una produzione alimentare locale e naturale, che ponga in primo piano la salute delle persone e dell’ambiente.
- Fino a quando non otterremo risposte serie e concrete non staremo in silenzio. Vogliamo vivere in un mondo sano e non sconvolto da cataclismi climatici. Lottiamo per il nostro futuro e non ci fermeremo! Abbiamo diritto a vivere in un mondo bello e giusto.
Ci vediamo venerdì 27 settembre alle 9.00 in Piazza Santa Maria Novella per il Terzo Sciopero Mondiale per il Futuro! #ClimateStrike
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