Nella conferenza stampa del 20 ottobre 2020, i rappresentanti istituzionali intervenuti hanno enfatizzato come il “recupero” (leggi edificazione) dell’area ex Officine Grandi Riparazioni sia un’occasione unica irripetibile.
Diversamente da quanto da loro illustrato nella presentazione multimediale, questa è invece occasione unica e irripetibile per la connessione del Q1 con la rete ecologica sovracomunale e per dotare il popoloso rione Leopolda-Puccini-San Jacopino di una nuova area verde di superficie apprezzabile, superiore all’ettaro, raggiungibile a piedi almeno da una parte del rione.
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Il Piano Strutturale “individua quello delle dotazioni ecologiche che … riveste un ruolo sostanziale nel complesso organismo territoriale e urbano. Da qui la definizione e la individuazione delle dotazioni, costituite da nodi e corridoi ecologici a costituire la rete principale, collegata a quella provinciale. Si tratta di elementi lineari (corridoi) e areali (nodi) che per dimensione, struttura ecologica e status riconosciuto svolgono la funzione di “serbatoi di biodiversità” e di collegamento funzionale tra le aree di interesse naturalistico, dei quali dovranno essere favoriti la tutela, la conservazione e l’incremento della biodiversità floro-faunistica”.
Il nostro rione, poco connesso col serbatoio ecologico della Piana, presenta il corridoio ecologico del Mugnone, da riqualificare, affiancato al nodo delle Cascine, la cui porzione occidentale è l’unica nel Quartiere 1 che presenti flora planiziale riconoscibile, terreno non pavimentato, lettiera boschiva lasciata a decomporsi, fauna comprensiva di mammiferi silvani (scoiattolo europeo); l’unica possibile estensione è lungo il Canale Macinante, che presenta terreni liberi da costruzioni su ambo le sponde; esso fa parte dell’area a connettività diffusa costituita dal reticolo idrografico. Il rapporto ambientale del Piano di Recupero ex Manifattura Tabacchi propone come “corridoio ecologico” la striscia compresa tra il sedime ferroviario e il canale, dove sono radicati, insieme ad alberature infestanti effetto della zelante manutenzione (la ferrovia è in esercizio), pioppi, querce e olmi.
Il rapporto ambientale della variante al PRG 2014 ex OGR prevede la ricostituzione con criteri naturalistici della vegetazione arborea riparia e planiziale lungo il canale, in discontinuità coi criteri progettuali troppo spesso adottati nella creazione di nuovo verde pubblico nel secolo scorso: “La scelta delle specie per le sponde va orientata verso alberi e arbusti in alternanza, così da ricreare una formazione naturale caratterizzata da un’elevata biodiversità… Nel caso del Canale Macinante vanno privilegiate la specie che favoriscono la biodiversità … tralasciando il fattore estetico …”. Per l’efficacia ecologica, i terreni del foglio catastale 53 ricompresi tra l’argine del canale e la linea ferroviaria Livorno-Firenze Porta a prato dovrebbero essere interamente destinati a corridoio verde.
All’interno del corridoio un’ampia striscia di terreno dove piantare le specie legnose più igrofile, posta a quota di pochi decimetri inferiore consentirebbe la raccolta delle acque piovane, trattenendole per alcune ore dopo intense precipitazioni, lasciandole lentamente infiltrare nel terreno (rain garden); in queste situazioni i camminamenti ciclo pedonali più appropriati sono assiti di legno lievemente sollevati da terra.
Gli arredi possono limitarsi a panchine sparse e a qualche fontanella, tali da invitare a un uso dell’area come luogo propizio a passeggiate o
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pedalate più o meno lunghe, secondo le possibilità fisiche individuali, in ricercata solitudine o nell’intimità di poche persone, condizione rarefatta ricercata da molte persone, ma difficile a trovarsi in una città e in un’epoca che spingono con la retorica del Vibe, ostentata dagli investitori recentemente approdati nel rione, soprattutto alla socialità intensamente aggregata intorno a occasioni di consumo. Apposite passerelle sul canale possono dare continuità alla mobilità elementare verso e dal parco delle Cascine.
Sempre secondo il Piano Strutturale, “sono di complemento alla rete principale … elementi verdi (parchi e giardini urbani, aree verdi, alberature) del tessuto urbanizzato”. Nell’area ex OGR le uniche connessioni previste (ed effettivamente realizzabili) sono: da piazza Zoli alla pinetina e dall’incrocio Donizzetti-Paisiello al viale del Visarno.
Al termine del tratto a cielo aperto nel Q5, il Canale Macinante risulta ecologicamente connesso tramite alberature stradali all’interessante area Nucci, ancora inedificata allo scadere del Regolamento Urbanistico, riconquistata dalla vegetazione arborea in decenni d’abbandono.
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Il Canale Macinante offre inoltre scorci sull’unico paesaggio agrario di pianura rimasto nel Q1, riconosciuto dal Piano Paesaggistico regionale.
Secondo il PS, ogni cittadino/a deve poter fruire di verde elementare entro dieci minuti a piedi dalla propria abitazione. Il piano ammette che alcune parti della città sono in maggior sofferenza; tra queste c’è sicuramente il nostro rione, col suo giardino San Jacopino esteso solo mezzo ettaro e sovraccarico di utenza e di aspettative diverse; per esercizio, proviamo a verificare dove potrebbero essere dirottati in 10′ a piedi i cittadini del Comitato ex FIAT Belfiore-Marcello, frustrati dal non vedersi riconosciuti i richiesti 1300m2 di giardino, che sarebbero stati accessibili da Via Benedetto Marcello 36: giardino Vittorio Gui (6300 m2), da viale f.lli Rosselli 5 o da via Vittorio Gui 1 (ammesso di trovare il cancello aperto), piazzale Caduti dell’Egeo (4000 m2) troppo spesso e a lungo declassato a piazzale di sosta per espositori della fiera, oltre all’ettaro abbondante di verde pensile a copertura del parcheggio piazzale Caduti nei Lager e alle aiuole stradali che costituiscono il cosiddetto Giardino di via Guido Spadolini. Entro questa stessa distanza si trova l’unica area di reperimento per nuovo verde urbano: la ex Lazzi di via Paisiello, che richiederebbe un’importante bonifica del terreno, contribuendo poi alla connessione ecologica del rione col corridoio del Canale Macinante presso piazza Zoli.
*Paolo Degli Antoni
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Paolo Degli Antoni
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