“Troppe telecamere”. Babbo Natale querela il sindaco: è danno d’immagine

  • Tempo di lettura:2minuti
image_pdfimage_print

«Telecamere in ogni casa, in ogni appartamento! Decine di migliaia di apparecchi. Mettiamoci al lavoro!». Gioiscono gli ottici di precisione. Gioisce anche la corporazione dei fabbri ferrai. «Blindare tutte le case dei fiorentini, che goduria!»

In vena di generosità, Palazzo Vecchio aveva deliberato “Casa sicura”, un vero e proprio regalo di Natale per ogni famiglia e ogni corporazione: «Oltre al portoncino blindato (utilissimo durante la pandemia, sì sì!), offriremo anche una videocamera a famiglia». «I soldi ci sono, le pagheremo col Recovery», proclama trionfale il mega-assessore alla sicurezza, all’economia, al turismo, alla sanità e alla casa. «O con i proventi della censura», aggiunge la Buongoverno. «Ecco, bene» chiosa il sindaco.

Parola d’ordine: tutti saranno protetti in casa propria, senza discriminazioni. “Basterà una sola videocamera a famiglia o si fa la figura dei pezzenti?” rimuginava il primo cittadino.

Dopo una concitata consultazione con il presidente del Grangianato di Toscana, è deciso: le telecamere saranno due per gli appartamenti turistici (equità: una per Bed, l’altra per Breakfast) e per le case con giardino, una interna e una esterna.

«Lei è un… sì! lei è un Genio!» esclama il sindaco al governatore. «È fatta! La videocamera da esterno sarà installata in marzocchi di gesso, scudati e gigliati. I nanetti sono esclusi, siamo per l’orgoglio fiorentino!»

È quasi giunta la Notte Santa e nei saloni di palazzo risuona lo stornello ideato dai potenti uffici della Comunicazione: «“Casa sicura”, casa bella / sono un sindaco da dieci in pagella! Ella ella oh!»

Eppure, qualcosa vuole andare storto. A chiusura degli uffici, dalla Finlandia giunge la missiva fatale: «È a rischio la segretezza delle operazioni di consegna. Un danno d’immagine per Babbo Natale, troppe telecamere, lo share è altissimo. Quereliamo».

Scatta immediatamente la contro-ordinanza, diffusa via telefono dal sindaco in persona: «Per i regali dei vostri bambini: spengete immediatamente tutte le telecamere, aprite le porte blindate e i cancelli anti-scavalcamento, sciogliete i catenacci, alzate le tapparelle anti-sfondamento e oscurate gli spioncini! E, soprattutto, incappucciate i marzocchi».

Babbo Natale poté agire con la dovuta privacy e le case, meno protette, furono finalmente felici.

The following two tabs change content below.

1 commento su ““Troppe telecamere”. Babbo Natale querela il sindaco: è danno d’immagine”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Captcha *