Lo stadio non è un parco

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2008-06-25 16:14:00

>Firenze si deve dotare di un nuovo stadio che, al contrario di quello attuale, non sia in piena città e non provochi continui disagi agli abitanti. Bene quindi scegliere una zona prossima alle infrastrutture ferroviarie e autostradali. A condizione però che non un euro di denaro pubblico sia speso per la sua costruzione, visto che il modello commerciale dei nuovi stadi porta profitti solo alla società che li gestisce, e che non un metro di terreno destinato a parco pubblico venga occupato.<br />La Giunta Domenici ipotizza invece di destinare al nuovo stadio il parco di 80 ettari in cui consiste l’unica magra compensazione (dovuta per legge) della sconquasso edilizio consentito a Salvatore Ligresti nella piana di Castello, alla periferia nord-ovest di Firenze. L’operazione urbanistica occupa con 1 milione e 300.000 metri cubi di cemento l’unica zona ancora libera nel territorio comunale contraddicendo in pieno le direttive regionali che prevedono di limitare nuovi consumi di suolo. Se addirittura al posto del parco si facesse uno stadio, a farne le spese sarebbero di nuovo l’interesse collettivo e la salute pubblica e a stravincere i soliti costruttori privati.<br />La retorica sullo sviluppo (presunto) sostenibile e di qualità, così cara ai nostri amministratori, porta a perdere di vista i limiti insiti nella crescita economica a tutti i costi. C’è addirittura chi ha proposto di spostare fisicamente l’Oasi naturalistica di Focognano, per sviluppare il vicino aeroporto di Peretola! I nostri amministratori, e chi li sostiene, tornino con i piedi per terra e cessino la scellerata saturazione urbanistica dell’ultima grande area verde rimasta a Firenze.

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