Anzi, no. Ancora pare proprio di no. E ci tocca rispolverare antichi inni, slogan, che pensavamo ormai sotto naftalina.
Rieccoci qui, con problemi ancor peggiori di quanto potessimo immaginare con altri governi precedenti. La musica allora riacquista improvvisamente un valore quasi catartico e catalizzatore di animi indomiti e anche, possiamo dire senza tema di smentita, esacerbati da così tanta indifferenza e impunità da parte delle stanze del potere.
Lo sento: un brivido, un segnale di riconoscimento che attraversa i cuori di chi ci sta davanti e si unisce ai nostri quando, insieme a Giovanna Marini, intoniamo “I Treni per Reggio Calabria” o la “Ballata di Zibecchi”, ma basterebbe un semplice, sussurrato “Bella ciao”. Potere di questo codice tanto intangibile quanto concreto che è la musica che porta parole che adesso hanno ricominciato a riacquistare un loro peso specifico.
E quindi, attraverso quelle poche note, quelle parole cercate e messe su carta e cantate dentro un microfono, ci riconosciamo, ricordiamo frammenti di storia del nostro paese, ci identifichiamo in un tracciato mentale forte, associazioni di idee, di prospettive, comune sentire dove l’io è il noi e il noi è l’io, dove c’è un prendersi sotto braccio per marciare compatti senza il timore del manganello che ti cade sulla testa – anche se sei lì a chiedere che qualcuno renda conto di una politica scellerata di proprietari di fabbriche che non tengono conto delle vite delle persone – dove ti trovi a marciare anche se operaio non sei ma sai che quella è l’anima degna del nostro Paese e che non va ferita, né calpestata, né manganellata, né derisa… né sottovalutata.
Arriva così questo brano e ci tocca il cuore. E vince la targa Tenco di quest’anno… Che stia davvero arrivando il momento del cambiamento?
Lettera di San Paolo agli operai
(Virginiana Miller)
Scrivo dal nuovissimo quartiere da una cella dentro un alveare per dirvi che vi auguro buon Natale operai del Lingotto è un felice 1978 circoncidetevi il cuore e il petto e apritevi al vento io credo nel cemento e costruirò la mia chiesa perchè io io credo in dio e credo in voi credo nel Partito Comunista e nei Pink Floyd perché credo nell’amore universale e credo in te credo in gesù cristo il redentore e in berlinguer credo nel cemento disarmato credo che tutto sia compiuto e che tutto sia ormai passato.
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macchè, la classe operaia esiste per lo stesso motivo per cui esistono gli allevamenti intensivi di bestiame : esseri che nascono e muoiono, malamente, perchè altri vivano.