L ‘apparenza come sempre inganna: storia di immigrati a Pistoia

L’estate che ammazzarono Efisia Caddozzu, di Marisa Salabelle, Piemme Edizioni, 2015.

Romanzo d’esordio con botto scritto da Marisa Salabelle, insegnante pistoiese di origini sarde, e Pistoia e il Campidano fanno da sfondo alle vicende della sfortunata protagonista.

Chi è veramente Efisia Caddozzu? Sbatti il delitto in prima pagina, del libro, e acchiappi il lettore con una narrazione avvincente che non ti molla, fino alla fine. La storia viene narrata a partire da due tempi diversi: quello della vita di Efisia, che inizia in Sardegna, a Cagliari, nel lontano 1950, e il 25 luglio 1994, festa del Patrono S. Jacopo, quando il corpo martoriato di una prostituta viene ritrovata in un fosso sulla via Bonellina, alla periferia di Pistoia.

Solo la testardaggine di un cronista della Nazione, in cerca di scoop, porterà a identificare quel grottesco cadavere come quello della rispettabile maestra Efisia Caddozzu, la cui scomparsa era stata denunciata dal padre proprio in quei giorni. Ma chi è veramente Efisia?

Pistoia e il Campidano fanno da sfondo alle vicende della sfortunata protagonista: la Copertina Salabellenarrazione del passato di Efisia procede parallelamente a quella del presente, attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuta bene, a cominciare dal padre Gavino, disabile, che a gran voce denuncia la scomparsa di questa figlia che lo ha sempre curato e assistito, nonostante il suo pessimo carattere.
La storia di Efisia è quella della famiglia del neo direttore didattico Gavino Caddozzu, cognome che in sardo significa ‘sudicione’, e proprio questo cognome così imbarazzante sarà il motivo della richiesta del trasferimento in una lontana città del Continente, dove potrà finalmente sottrarsi alle facili ironie.
Il caso, o meglio le graduatorie, assegnano Gavino ad una scuola di Pistoia e qui la piccola Efisia approda a undici anni con la sua famiglia e deve fare i conti con una realtà completamente diversa da quella isolana, dove era vissuta fino allora.

Esilaranti le pagine dove usanze e modi di dire pistoiesi vengono appresi con sorpresa da nuovi arrivati, in tutto il libro s’intrecciano in una narrazione felice modi di dire sardi a espressioni pistoiesi e scorrono ricordi della Pistoia dei primi anni ‘60, città piuttosto chiusa e diffidente verso i primi immigrati dal Sud.

Ed è anche d’immigrazione che si parla in questo libro, quella dei Meridionali, prima, e quella, negli anni ‘80, dei Marocchini, come chiamavano a Pistoia indifferentemente tutti gli immigrati dal nord Africa, e infine negli anni ‘90, quella degli Albanesi, ritenuti subito assai pericolosi ed emarginati, anche se molto utili per essere impiegati, ovviamente al nero, nell’industria vivaistica.

Le indagini private del giornalista Saverio s’intrecciano alle sue complicate ma anche esilaranti vicende sentimentali, che fanno da piacevole intermezzo alla dolorosa storia della protagonista.

Saverio scopre così che la maestra Efisia, oltre a educare i suoi piccoli alunni, a curare l’irascibile genitore e mandare avanti la casa, trovava il tempo e l’energia di lavorare come volontaria in una struttura della Caritas che aiuta gli stranieri. Aveva rapporti con loro di vario tipo, e sarà molto sorpreso dai giudizi che i suoi assistiti daranno di lei, e non sempre positivi, anzi. E già, perché niente è come appare, e noi siamo tanti, quanti sono gli occhi di chi ci giudica.

Viene inoltre a sapere che Efisia aveva un vicino di casa albanese, con cui aveva stretto affettuosa amicizia, ma ora l’Albanese è irreperibile, quale prova migliore della sua colpevolezza? Nessun’altra pista verrà presa in considerazione dagli inquirenti: l’assassino è senza dubbio lo Straniero.

Il razzismo strisciante in una piccola città della civilissima provincia toscana, ma anche le difficoltà della cosiddetta integrazione, sono ben descritti in questo thriller che definirei “antropologico”, la cui soluzione sarà particolarmente amara, ma solo per il lettore, unico a venirne a capo.

*Laura Lenti ha fondato il gruppo di lettura “Libriamoci” a Pistoia