La nostra visione della “Piana” e la mobilità a Firenze, Ornella De Zordo intervistata da Antonio Lenoci di Nove Firenze.
Qualcuno ha pensato alla viabilità minimale? Le grandi strutture possono vivere senza un collegamento? A Nord-Ovest di Firenze è in corso una gran bella partita: tra imprevisti e probabilità il “Parco della Vittoria” è in attesa di grandi investimenti. Spazi inutilizzati, ridimensionamenti, acquisti (a spese della famiglia Della Valle) ed espropri (ci pensa Palazzo Vecchio) per trovare posto a tutto, ma soprattutto a quei 40mila che non vedono l’ora di prendere posto, nel 2020 o giù di lì, sulle tribune davanti ad una squadra che ancora non conosciamo. Ma il Nuovo Stadio è l’oggetto del desiderio, oppure il fumo negli occhi?
Vi invitiamo a fare uno sforzo incredibile, proviamo ad allargare per un attimo lo sguardo, come un drone solleviamoci dal viale Guidoni e vediamo cosa succede: davanti a noi i capannoni del Mercato Ortofrutticolo, alla nostra destra il Tribunale ed il Polo Universitario, a sinistra l’Aeroporto con l’accesso all’Autostrada A11, poi un’immensa area verde, ed ancora una lingua di ferro.. è la Ferrovia Firenze-Empoli che costeggia la nuova Caserma dei Marescialli, in lontananza l’area di Castello. A destra, poco più a destra, il centro di Firenze.
Per compiere questo esperimento chiediamo aiuto alla professoressa Ornella De Zordo, già consigliera comunale, spina nel fianco di Leonardo Domenici, prima e di Matteo Renzi, poi.
Cosa le pare del panorama?
Dal 2004 si parla di Urbanistica senza avere idea della città del futuro, né delle funzioni né dei collegamenti. Ricordo che quando sono arrivata in Palazzo Vecchio c’era solo la proposta di Mario Primicerio di realizzare 3 tronconi di Tramvia. Si parlava anche di viabilità su gomma, ma con interventi casuali. Non c’era una idea di città. Il Piano Strutturale lo ha confermato poiché non diceva nulla, non prospettava il futuro, dove sarebbero state svolte alcune funzioni destinate al quadrante nord-ovest e come sarebbero state collegate tra loro. Il piano di Domenici è poi naufragato, come sappiamo, nei problemi dell’Urbanistica con il contribuito di perUnaltracittà a far emergere le numerose magagne.
L’area a Nord-Ovest è l’unica area in cui si possono creare nuove funzioni?
Il resto è occupato, ma si è ragionato solo per singole mega-strutture: c’è l’Inceneritore di Case Passerini che tutte le istituzioni insistono per realizzare, poi l’Aeroporto di nuova concezione con la pista di 2400 metri orientata tra Prato e Firenze, lo Stadio con Centro Commerciale e alberghi.
Come gestire tutto questo?
Ci sono delle incompatibilità. Pensiamo solo alle ciminiere di Case Passerini che nel Masterplan dell’Aeroporto risultano più basse di 10 metri rispetto ai 60 previsti. Perché? Forse perché l’Aeroporto prevede un campo libero per il sorvolo?
Troppa frenesia attorno al Nuovo Stadio?
Serve prima un piano del traffico, ma non solo attorno allo Stadio, e non subordinato al solo Stadio. Serve un piano per l’area vasta. Ricordo che il vicesindaco Matulli interveniva cambiando un senso di marcia, chiudendo una strada, poi provando con un’altra. Non è questa la programmazione urbanistica.
La Tramvia procede per prolungamenti: servirà la Linea 4?
Io parlai di una Metropolitana da Pontassieve verso Prato che sfruttava la linea ferroviaria e le stazioni esistenti. I nostri urbanisti, come i professori Ziparo e Pizziolo, crearono un progetto di Metropolitana di superficie che collegava vari punti della città sfruttando le tante stazioni ed alleggerendo il traffico privato: non si trattava di un troncone, ma di una linea con diramazioni. Allo Stadio credo ci arrivino da più zone della Toscana e non solo di Firenze, o sbaglio? La Giunta Renzi invece ha puntato sulla Tramvia, che si somma ai binari già esistenti con il braccio da Careggi a Novoli, ed ipotizzando poi un passaggio sotto al centro storico, ma la Tramvia non è sotterranea, per definizione ha fermate ravvicinate, mentre sottoterra si fanno tratti più lunghi con poche fermate”.
Con Matteo Renzi l’Amministrazione è tornata a puntare il dito sulla Piana, ricordiamo il 5 agosto 2011 e la dichiarazione “Non possiamo permetterci di entrare in autostrada con il semaforo”.
“Si appunto, e pensare che sarebbe bastato veramente poco, invece dopo 4 anni siamo ancora a quel punto. Con Renzi c’è stato però un discorso diverso sul dove inserire certe funzioni. Renzi ha spinto per lo Stadio e per l’Aeroporto, mentre Domenici era concentrato solo su Castello.
Dario Nardella si è presentato in campagna elettorale con la novità di avvicinare le periferie al centro della città.
Sono due cose distinte. Tutto ciò che è impattante, inquinante ecc va sulla Piana e Firenze diventa una non-città destinata ai turisti con un tessuto commerciale rivolto ai turisti, con Residence alla moda, guardiamo all’ex Monte dei Pegni di Firenze che diventa un luogo extralusso. La gente in centro non regge il costo della vitta e degli affitti, o il costo dei fondi. Mentre l’attenzione è su eventi unici come il G7 vediamo Firenze trasformata in location. Questa è miopia, una ignoranza notevole che ci costerà cara in termini di qualità della vita. Oggi il profitto si fa con le Grandi Opere, c’è un motivo per cui non ci si occupa del benessere; siamo una città in cui da piazza Savonarola a Careggi serve più di un’ora di autobus e poi si vuol creare alla Fortezza un polo congressuale. Ma proprio sui viali, punto nevralgico per antonomasia, si vuole potenziare il polo Fieristico?
C’è un motivo per cui tutte le grandi città fanno i poli Fieristici esterni e noi lo facciamo in centro?
Certo. Lo stand lo vendi meglio se dici che sei a 5 minuti dai monumenti, solo così puoi invogliare gli espositori. Ma questo è il concetto di un Parco a tema, allora possiamo lastricare le strade di foglie d’oro e facciamoci anche i fuochi artificiali tutte le sere.
Qualche tempo fa per alleggerire i toni della tensione sportiva (a Roma alcuni “tifosi” avevano danneggiato la fontana di piazza di Spagna) è stata giocata la carta del Tifoso-Turista, Firenze potrà garantire questa promessa?
Se non si pensa ad un collegamento facile e diretto con il cuore della città non sarà possibile. Ma non credo che l’interesse di Palazzo Vecchio sia questo, piuttosto sembra essere quello di trattenere i tifosi il più possibile attorno allo Stadio tra ristoranti e centro commerciale. I turisti seguono altri flussi.
Redazione
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