Fare Memoria

Pochi giorni fa ci ha lasciati Mimmo Boninelli. Molti frequentatori di luoghi come l’Istituto Ernesto De Martino, o i grandi e festosi raduni di Piadena  o tante altre occasioni, se lo possono ricordare e anche sapere chi era e cosa faceva.

Ma se lo si va a cercare in internet si trova una persona “nascosta”, qualche cenno biografico nel sito della sorella Sandra, con la quale suonava e cantava molti brani della propria vastissima ricerca personale sul territorio e oltre i suoi confini e sue composizioni.

Pochi cenni ma una grandissima storia.

L’avevamo visto l’ultima volta in occasione di un concerto ad Asti dove Giovanna Marini (ed io) avevamo cantato ricordando Franco Coggiola, un altro immenso e infaticabile custode della nostra memoria, colui che ha fatto sí che l’Istituto Ernesto De Martino non chiudesse mai, anzi, si trasferisse in un luogo “accogliente” dove poter mettere ordine nel vastissimo e preziosissimo archivio, cioè l’attuale sede di Sesto Fiorentino.

Pare un destino, strano, pochi giorni dopo il ricordo commosso dedicato al primo anche l’altro se ne va.

E improvvisamente corre un brivido giù lungo la schiena, un lampo, una percezione chiara e concretissima di un pericolo imminente per tutti noi ma soprattutto per le nuove generazioni: e chi custodirà adesso la memoria? Chi ce la racconterà?

Ma soprattutto: chi e come insegnerà ai giovani la sottile arte della formazione di una coscienza critica attraverso la pazienza della ricerca, dello studio e dell’analisi e  comprensione del materiale che si ha davanti…

Certo, è quasi un lavoro da “archeologo”, una cosa fuori moda, la si vede anche in tante altre situazioni la richiesta di velocità dell’apprendimento: “se non riesco a cantare come te dopo tre lezioni allora smetto”…

Fare Memoria, ho intitolato questo mio articolo, ma forse sarebbe meglio scrivere “Insegnare a fare Memoria”, ecco, questo sarebbe il nostro compito. Anzi, lo è.

Adesso che c’è chi senza colpo ferire, per portare a casa uno sciagurato risultato referendario, riesuma “ponti sullo stretto” e spettri di “lacrime e sangue” ci rendiamo conto che la nostra memoria è andata a male perché se ci pensiamo bene, ma proprio bene bene, queste cose forse le avevamo già sentite dire da qualcun altro nel corso degli anni passati.

Tutto è collegato ed è per questo che la Memoria viene colpita e confusa, è per questo che la Storia viene falsata attraverso revisionismi faziosi, che i monumenti e i luoghi più significativi delle nostre città d’arte vengono dati in pasto a privati che ne snaturano la funzione pubblica, che le opinioni e considerazioni basate su esperienze e analisi concrete vengono fatte passare per botte di presunzione caratteriale e che una giusta rivendicazione, magari partita da un singolo e che dovrebbe portare alla sollevazione popolare, viene spesso accantonata ed etichettata come un episodio di annebbiamento temporaneo delle facoltà mentali e psichiche di quell’unico soggetto buttando a mare anni e anni di lotta per i propri e altrui diritti. E a proposito di mare e memoria: ma non eravamo noi che partivamo con i battelli a vapore per le Americhe, ammassati in luoghi putridi e coperti della miseria più nera, con la speranza di non morire durante il tragitto e in cerca di una sorte meno crudele per noi e per i nostri figli?

Tutto è collegato, tutti siamo collegati, per capirci e per capirne di più basterebbe saper riavvolgere il filo che ci lega gli uni agli altri: ce lo insegnano Franco, Mimmo e tanti che furono e quelli che sono tra noi, grandi custodi e infaticabili trasmettitori della Storia.

Sediamoci ai loro piedi in silenzio e ascoltiamo.

Mimmo Boninelli – Sandra Boninelli

http://www.sandraboninelli.it/biografia.php

Franco Coggiola

http://www.iedm.it/istituto/franco-coggiola-cenni-biografici-e-discobibliografia/