Gli scioperi nel settore dei trasporti spesso determinano una rottura tra i cittadini e i lavoratori. Da un lato gli utenti, quelli che subiscono i disagi, dall’altro i riottosi che nonostante abbiano un posto di lavoro, peraltro per lo più a tempo indeterminato, proprio non si accontentano. E’ questa la rappresentazione che le principali testate giornalistiche e i TG costruiscono ad arte sistematicamente. Per cui abbiamo regolarmente immagini e video che enfatizzano le attese, le code, i ritardi e nessuno spazio alle ragioni di chi lavora.
In questo caso però, per la giornata del 15 maggio a Firenze sarà davvero difficile occultare la realtà. Si tratta di una protesta squisitamente politica che gli autisti conducono, astenendosi dal lavoro, ma che mettono in pratica rivolgendosi a chi i mezzi pubblici li usa.
La commissione della garanzia ha vietato lo sciopero, che era stato previsto per il 15 maggio, ma gli autisti fanno sapere che questo è solo riandato e hanno subito inoltrato le procedure di raffreddamento contro il Comune e l’Azienda. Ci saranno 24 ore di Bus Lumaca e resta in piedi il presidio di protesta sotto Palazzo Vecchio alle ore 15 durante lo svolgimento del consiglio comunale.
La privatizzazione voluta fortemente dal PD ha prodotto solo disagi: tagli alle corse, riduzione delle manutenzioni, peggioramento delle condizioni di lavoro (turni, ritmi e tentativi di disdire i contratti aziendali). La situazione oggi è diventata esplosiva con la cantierizzazione della città per i lavori della tranvia, come ci spiega Alessandro Nannini Rsu Cobas Ataf nell’intervista che riportiamo di seguito. Mentre il Sindaco Nardella sponsorizza l’utilizzo dell’automobile privata per arrivare in stazione, la città è completamente ingolfata e il diritto alla mobilità e al trasporto pubblico viene con arroganza calpestato.
Invitiamo tutti a non accettare la trappola della contrapposizione “utente vs lavoratore” e a non accettare questa (im)mobilità, partecipando attivamente al presidio che si terrà lunedì 15 maggio alle ore 15 sotto Palazzo Vecchio in concomitanza con il consiglio comunale.
*Clash City Workers
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Clash City Workers
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