Carissimo Alberto,
ho visto il resoconto dell’assemblea del 23/2 che si è tenuta a Bussoleno e il tuo invito a votare per il movimento 5stelle in quanto sarebbe l’unico in grado di poter fermare il progetto della Torino Lione e altre grandi opere inutili.
Ho anche visto come Repubblica, l’organo del partito dei costruttori, ha titolato sulla spaccatura del movimento No TAV visto che alcuni esponenti si sono schierati con Potere al Popolo. Su questo sappiamo bene che il movimento non corre rischi: è ben maturo, capace da sempre di comprendere al suo interno posizioni diverse sempre in vista di obiettivi comuni. Non ci sarà nessuna rottura. Questo nel giornale di De Benedetti non lo possono nemmeno capire.
Però mi sono sentito coinvolto anche io perché, pur non essendo un Valsusino, ho sempre lavorato nel movimento No TAV che anche a Firenze, come in troppi altri posti, ha il suo stupido mostro da combattere.
Sulla tua idea di “voto utile” non sono d’accordo per due motivi.
Il primo è che esiste, oltre il “voto utile”, già sperimentato in modo fallimentare troppe volte in passato, anche il “voto dilettevole”: sono ormai decenni che personalmente sono andato scegliendo il meno peggio trovandomi alla fine nel disastro attuale. Adesso si è presentato Potere al popolo, un movimento spontaneo, soprattutto di giovani, persone che non hanno mai litigato per un posto in una lista, che hanno fatto dei loro valori politici e morali azioni in favore degli ultimi, dei più svantaggiati, hanno alzato la voce per raccontare il disastro che vivono disoccupati e lavoratori ogni giorno, la povertà che dilaga, la mancanza di speranza che attanaglia non solo la loro sfortunata generazione.
Addirittura questi giovani sono venuti a cercarmi per chiedermi di candidarmi con loro! Forse hanno riposto male la loro fiducia, ma per la prima volta non ho visto liti e duelli per decidere chi dovesse rappresentarci. Ho visto precari, lavoratori, disoccupati, pensionati come me, scelti collettivamente per essere candidati di tutti. Un miracolo!
Ho visto finalmente che non si faceva l’ennesimo tentativo di mettere insieme i relitti di una sinistra naufragata, ma si voleva creare un movimento credibile capace di essere alternativo all’incubo di questo presente e dimostrare che un altro mondo è davvero possibile.
Ho capito che per la prima volta avrei potuto votare non solo senza voltastomaco, ma anche con speranza. Avrei dato un voto con convinzione e piacere.
Il secondo motivo per cui non sono d’accordo con il tuo invito è che non di solo NoTAV si può vivere, soprattutto quando si devono decidere politiche generali. Quello che si sceglie votando per il parlamento è una visione del mondo, una serie di valori che si vogliono porre alla base della convivenza, delle linee di governo che rispondano a precisi interessi; nel mio caso gli interessi di quel 90% di persone oppresse da questa élite di rapina.
So bene che nelle nostre lotte incontriamo soprattutto persone con ideali di sinistra o del movimento 5 stelle, ma ci sono cose che mi dividono da questi. La loro indignazione contro la mafia, i ladri e la corruzione non è per me sufficiente; queste sciagure che opprimono il nostro paese non sono la causa, ma solo il sintomo del male molto più profondo che ci attanaglia: il sistema economico-politico-mafioso che mette al centro quello che Saramago chiamava “il totalitarismo del profitto”.
Questo soprattutto mi divide dai tanti amici del movimento 5 stelle; ne riconosco gli ottimi intenti, ma ne constato anche i limiti, tralasciando comunque tutti i dubbi sul verticismo della loro struttura organizzativa. Inoltre, il movimento 5stelle ha subito nell’ultimo anno un mutamento che lo ha portato oggi a dire, attraverso il suo capo politico che sono disponibili a andare a governare con altre forze politiche con cui condividere punti di programma: ovviamente si tratterà o di Forza Italia o dl PD renziano. Quindi anche l’illusione di cambiare qualcosa per chi in buona fede vedeva i 5stelle come una reale alternativa è miseramente tramontata, complice questa legge elettorale.
Insomma, caro Alberto, quando voto voglio sì scegliere contro le grandi opere inutili, ma anche per restare umano davanti alle tragedie di intere generazioni condannate alla precarietà, le decine di milioni di persone che precipitano nella povertà, l’esodo biblico delle migliori forze che fuggono dal sud del mondo spinte dalle nostre politiche economiche predatorie.
Per questo sostengo il movimento che ha creato la lista Potere al popolo.
Passata la piccola tempesta di questa campagna elettorale ci ritroveremo ancora assieme a lottare per un mondo più giusto, ne sono sicuro.
Un abbraccio
*Tiziano Cardosi
Tiziano Cardosi
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