Sabato 10 marzo a Firenze sono scese in piazza migliaia di persone per protestare contro il razzismo sparso a piene mani dalla politica e dai media e per dimostrare la loro solidarietà ai familiari, agli amici e ai compagni di lavoro di Idy Diene, scelto come vittima dal proprio assassino perché in questo paese è ormai normale considerare alcune vite di seconda classe.
Anche noi abbiamo preso parte al corteo portando la nostra solidarietà in particolare a chi, come Idy, lavorando sfruttato per strada è quotidianamente sottoposto ai soprusi della legge, che prendono la forma di inseguimenti, pestaggi, sequestri della merce.
Noi pensiamo che la mentalità che ha portato l’assassino di Idy a scegliere la sua vittima non sia affatto spontanea ma riflette la violenza che le istituzioni praticano quotidianamente contro chi ha una pelle diversa, chi è povero, chi non è più “produttivo” per i padroni perché troppo vecchio, chi non lo è ancora abbastanza perché non si rassegna ad un destino di precarietà, chi semplicemente sembra “diverso”, incompatibile rispetto a canoni di comportamento e di espressione sempre più ristretti e soffocanti.
Per questo riteniamo che Nardella, Renzi e Minniti siano i primi responsabili morali dell’omicidio di Idy Diene. Sì, proprio lo stesso Nardella che si è infilato di soppiatto nel corteo per farsi due foto e pronunciare qualche frase di circostanza, coerente con la bassezza del suo profilo umano, che purtroppo abbiamo ormai imparato a conoscere.
Ed è così, con qualche pacca sulla spalla, che le istituzioni cittadine vorrebbero archiviare l’imbarazzo per quello che è successo. D’altra parte non c’è da stupirsi visto che hanno fatto esattamente lo stesso, solo pochi anni fa, per la strage di piazza Dalmazia.
Per noi, invece, la questione non è affatto chiusa, perché purtroppo si continueranno a piangere vittime innocenti fino a quando resterà in piedi un sistema che produce guerra, razzismo, sfruttamento e fa morti tutti i giorni e in tutte le parti del mondo.
A questo proposito, non dobbiamo dimenticare alcune presenze decisamente sgradevoli, che ci vedono direttamente coinvolti come abitanti di questa città. Multinazionali italiane come Leonardo-Finmeccanica, presente con un importante stabilimento a Firenze, riforniscono di armi la Turchia di Erdogan, paese membro della NATO e quindi alleato dell’Italia. Lo scorso gennaio l’esercito turco ha iniziato l’invasione del cantone di Afrin in Siria, massacrando in settimane di bombardamenti la popolazione civile, e in questi giorni sta mettendo sotto assedio proprio la città di Afrin in cui trovano rifugio 800mila civili di cui oltre la metà rifugiati da altre zone della Siria. Tutto questo sta avvenendo nel silenzio complice dei governi europei incluso quello italiano, degli Stati Uniti e della Russia. Le armi che stanno massacrando il popolo kurdo si producono anche a Firenze: questo per noi è un problema, non di certo due vasi rotti. Anche la Comunità kurda toscana scenderà in piazza.
Infine non possiamo dimenticarci di tutti quei tristi personaggi che, anche nella nostra città, speculano da destra sulle paure create dai media: leghisti e fascisti delle varie declinazioni, casaggì, casapound, lealtà azione. Urlano contro una immaginaria invasione degli immigrati per seminare divisioni tra le classi popolari e legittimare guerre e ingerenze ai danni dei paesi più poveri. Per noi non ci sono dubbi: chiudere le loro sedi a Campo di Marte come a S. Jacopino migliorerebbe di moltissimo il decoro urbano.
Sindaci senza scrupoli e umanità, aziende di morte e avvoltoi in camicia nera: sono queste le presenze che sporcano la nostra città e che devono essere respinte ed isolate, non certo quelle di chi arriva qui costretto a fuggire da miseria e guerre.
Per questo, per una Firenze veramente ripulita, per una Firenze pienamente solidale con tutti i popoli in lotta contro l’imperialismo e contro il fascismo in ogni parte del mondo siamo scesi in piazza sabato 17 marzo. Perché non finisce qua!
Oggi come ieri contro il fascismo con ogni mezzo necessario, chiudere le sedi dei fascisti.
Per la solidarietà internazionale, sosteniamo la Resistenza di Afrin.
Corteo antifascista – concentramento presso il sacrario dedicato ai martiri di Campo di Marte, viale Nervi.
*Firenze Antifascista
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