Inquinamento, rispettare la legge non protegge la salute. Il caso Chimet ad Arezzo

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Basta inquinare l’aria! Questa frase perentoria è lo slogan finale di, Clean air for health, la prima conferenza mondiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull’inquinamento atmosferico e sul riscaldamento climatico, in collaborazione con l’ONU e con altre prestigiose sigle internazionali, appena terminato a Ginevra.

Nessuno ormai può dire di non sapere che l’unica cosa da fare è ridurre l’inquinamento e mitigare il clima, senza se e senza ma.

Ad Arezzo, invece, si risponde triplicando l’attività produttiva della Chimet spa.  Si ma entro i limiti di legge, si dice.

Ma ormai è scientificamente provato che rispettare i limiti di legge non protegge la salute. Perché l’impatto sulla salute dei vari inquinanti avviene anche ben al di sotto dei ‘limiti di legge’ vigenti (vedi per esempio lo studio europeo ESCAPE, European Study of Cohorts for Air Pollution Effects) ed è spalmato su una serie infinita di patologie, dal diabete tipo 2, alla cirrosi, all’Alzheimer, alle demenze, all’obesità, ai disturbi della riproduzione, ai disturbi dell’attenzione, per non parlare delle malattie cardiocircolatorie (dagli infarti agli ictus), di quelle polmonari e dei tumori!

Non si può continuare ad aggiungere inquinanti che sono cancerogeni di per sé, o che sono precursori di cancerogeni, come lo sono gli ossidi di azoto per il particolato secondario.

In più ogni inquinante viene valutato singolarmente senza tener conto dell’effetto ’cocktail’, ovvero del potenziale effetto sinergico delle miscele dei vari inquinanti (Hernández et al., 2012).

E’ quindi eticamente inaccettabile questo triplicamento dell’attività produttiva di Chimet, in una zona, già compromessa e satura data la presenza di una decina di industrie insalubri di 1^ classe (tra cui AISA, inceneritore pubblico che brucia circa 45.000 t/anno di rifiuti e che dista 4,5 km in linea d’aria da Chimet), vedi anche quanto avevamo scritto nel 2016.

In vista della Conferenza dei  Servizi del prossimo 12 dicembre confidiamo nella lungimiranza e nella saggezza dei vari decisori politici e tecnici, affinché sia impedito questo  ulteriore aumento di inquinamento, di malattie, di costi sanitari, che andranno a gravare sui cittadini.

E visto che si avvicina il Natale, facciamo un bel regalo ai bambini aretini: la riduzione dell’esposizione all’inquinamento atmosferico è particolarmente importante per proteggere la salute dei bambini.

Anche a Arezzo, let’s terminate air pollution!

Gian Luca Garetti

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Gian Luca Garetti

Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è membro di Medicina Democratica e di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).

1 commento su “Inquinamento, rispettare la legge non protegge la salute. Il caso Chimet ad Arezzo”

  1. Sono tanti anni che la Chimet rappresenta un grave problema per Arezzo ma anche qui, come a Taranto, vige il dilemma – Salute o lavoro- Eppure con un poco di buona volontà il problema potrebbe essere risolto, basterebbe mettere intorno ad tavolo tutte le persone, enti, autorità, proprietà, coinvolte e proporre soluzioni, che ci sono il Nord Europa insegna, innovative in modo che le sostanze tossiche che la Chimet emette, possano diventare elemento energetico per altre attività produttive, senza che queste vengano sparse nell’ambiente

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