28 milioni per un software: ad Acea e Publiacqua chiediamo trasparenza. O serve la Procura?

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Sulle operazioni di vendita del sistema informatico di Publiacqua ad ACEA (Template di Publiacqua che comprende la gestione delle risorse umane, la gestione della relazione con i clienti, la gestione delle relazioni con i fornitori, la pianificazione delle risorse di impresa etc.) e di acquisto e di implementazione del sistema Acea 2.0. (Template di ACEA), il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica chiede chiarezza poiché questi costi sono tutti a carico dei cittadini e con la proroga di tre anni della concessione è previsto aumentino ancora.

Il template è stato sviluppato da Publiacqua dal 2003 al 2014 con un costo complessivo per gli utenti di 28.444.670 euro. Vogliamo quindi sapere su quali basi si sono determinati gli accordi che hanno portato: 1. alla vendita del template di Publiacqua ad ACEA; 2. alla individuazione del valore (economico e tecnologico) del sistema informatico Template per ACEA, sulla base dei costi già sostenuti da Publiacqua.

Ci risulta che nel contratto di vendita del Template ad Acea si dichiari il primario interesse di Publiacqua di “recuperare l’investimento effettuato“.
Come si può parlare di recupero dell’investimento se, in sede di riattribuzione dei costi ad ACEA, sembra che questi siano stati computati solo in 8.938.660 euro, mentre il sistema è costato complessivamente a Publiacqua, e quindi agli utenti toscani, oltre 28 milioni?

A fronte di tale valutazione, risulta invece che la somma effettivamente pagata da Acea rappresenti solo il 30% dei costi computati, quindi pare che ACEA abbia pagato per il template soltanto €. 2.875.806,00. Il contratto di vendita sembra sia stato sottoscritto nel 2016, ma ci risulta che il Template sia stato messo a disposizione di ACEA sin dal 2015, poiché ACEA già nel 2014 aveva iniziato a lavorare al progetto Acea 2.0, e intendeva utilizzare come base di partenza proprio il sistema di Publiacqua.

Guarda caso questo trasferimento temporaneo, antecedente al contratto di acquisto, è stato fatto proprio quando l’allora amministratore delegato di Publiacqua (ricordate Alberto Irace?) fu promosso alla guida di ACEA. Ci chiediamo come e con quali modalità sia stato possibile tale trasferimento, e se questo periodo di circa due anni di utilizzo da parte di ACEA del Template di Publiacqua, sia stato valorizzato. Se così non fosse, sarebbe un regalo di Publiacqua ad ACEA.

A questo punto, sempre nel 2016, avviene il ritorno del Template! A tal proposito vogliamo avere informazioni sulla corrispondente vendita da ACEA a Publiacqua del template Acea 2.0 con un pagamento dovuto ad Acea di ben 6.337.202 di euro per l’acquisto del sistema e di euro 1.859.503 all’anno per la fornitura del relativo servizio. Inutile sottolineare che i contratti di vendita e di acquisto portano tutti la firma di Filippo Vannoni.

Con tutto ciò appaiono ancor più difficili da accettare, se andiamo a leggere quanto scritto nel Programma degli interventi PDL 2018-19 dall’Autorità Idrica Toscana, i previsti 11,2 milioni dal 2018 al 2022, con una coda nel 2023 (in particolare nel 2018/2019: €. 5,2 milioni!) come risulta dal documento nelle parti in cui si fa riferimento ad una ulteriore implementazione e al mantenimento dell’hardware del progetto Acea 2.0.

La domanda che dunque poniamo è: ma quanto costa a Publiacqua, e quindi agli utenti di Publiacqua, l’introduzione del sistema Acea 2.0. dopo questo giro di vendite e di acquisti?

Oltre a quanto già speso per l’acquisto e per il servizio di fornitura (6 + 1,8 milioni di euro), e oltre a quanto poco percepito per la cessione del proprio sistema (poco più di 2 milioni), sono previsti dal 2018 al 2022 altri 11 milioni di euro.

Le perplessità peraltro non sono soltanto del Forum, visto che la stessa Autorità Idrica Toscana ha rilevato (nel programma degli Interventi PDL 2018-19, al sottocapitolo “Principali investimenti programmati, pag. 34), che “per un gestore che prevede oltre 80 milioni di euro all’anno di investimento, e con un Vincolo Ricavo Garantito di oltre 250 milioni annui, tali costi sono effettivamente molto elevati”; e che ad oggi “tale modello gestionale, per il quale Publiacqua richiede le maggiori risorse indicate rispetto a quanto previsto nel 2016 (+11,2 milioni di €.), ha sollevato molte perplessità in termini di benefici rispetto ai risultati attesi“.

Malgrado le sopracitate e fondate perplessità, l’AIT ha comunque approvato la richiesta di maggiori risorse. Perché?

Ci pare assai improbabile che il direttore dell’AIT non sia stato messo a conoscenza nel dettaglio delle operazioni di vendita del Template di Publiacqua ad ACEA e dell’acquisto del sistema Acea 2.0.

Siamo di fronte ad una moltiplicazione di pani e template effettuata con i soldi tolti dalle tasche dei cittadini.

Con tutti queste risorse, dovremmo avere il sistema informatico più efficiente del mondo, degno della NASA.

Provate invece a chiedere agli utenti: errori di fatturazione, controlli inadeguati, pessima comunicazione. Non lo diciamo noi, ma ARERA (Autorità Nazionale).

Caro e inutile Template!

Chiediamo pertanto che sia resa pubblica tutta la documentazione finora negata, contratti con relativi allegati e verbali dei consigli di amministrazione inerenti le operazioni di acquisto e vendita dei template.

Riteniamo che i responsabili di quanto avvenuto, oltre a coloro che ne erano a conoscenza, non siano degni di ricoprire alcun ruolo nel Consiglio di Amministrazione di Publiacqua. E valuteremo inoltre la possibilità di presentare in merito un esposto alla Procura.

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