L’incidente del 2 giugno ha visto la nave da crociera MSC Opera urtare il lancione turistico Michelangelo e scontrarsi contro il molo, danneggiandoli entrambi. Fortunatamente la tragedia non è avvenuta, ma è una conferma che, anche dal punto di vista della sicurezza, la presenza di GRANDI NAVI NELLA LAGUNA È UN PERICOLO. Ricordiamoci che la laguna, per permettere il normale svolgersi della vita quotidiana, è attraversata da mezzi pubblici e altre piccole imbarcazioni e le grandi navi possono costituire un rischio per l’incolumità di abitanti, lavoratori e turisti, nonché per imbarcazioni, rive e infrastrutture della città.
Non ci sarebbe bisogno di conferme, la tragedia della Concordia nel 2012 aveva già dimostrato i pericoli connessi a questo mezzo turistico. A precauzione di ciò, entrava in vigore nel 2012 il decreto Infrastrutture e Ambiente Clini-Passera che impediva alle grandi navi – imbarcazioni superiori alle 40 mila tonnellate – di entrare nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca. La disposizione transitoria prevedeva che il divieto si applicasse dalla disponibilità di vie di navigazione praticabili alternative a quelle vietate, come individuate dall’Autorità marittima con proprio provvedimento.
Già la Legge Speciale per Venezia del 1973 prevedeva l’esecuzione delle sole opere che rispettino i suoi valori idrogeologici, ecologici e ambientali ed in nessun caso rendano impossibile o compromettano il mantenimento dell’unità e continuità fisica della laguna. Da allora si sono succeduti altri provvedimenti di tutela e ripristino morfologico della Laguna, sino al più recente del Mibac che ne riconosce anche il valore paesaggistico-culturale.
Ma nulla è valso a fermare questi mostri d’acciaio. Complici politici e governanti, inclusa l’amministrazione locale che continua dimostrare di non essere interessata né alla tutela della città né al benessere dei suoi abitanti.
Il movimento No Grandi Navi ha iniziato una ferma opposizione al transito e approdo delle grandi navi nella Laguna sin dal 2006, accompagnata da una campagna di informazione argomentata da scienziati ed esperti, e sostenuta da abitanti e attivisti di tutta Italia. Quindi, Potere al Popolo! ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL COMITATO NO GRANDI PER SABATO 8 GIUGNO.
Potere al Popolo! sin dal suo esordio nella campagna elettorale del 2018, riconosce come fondamentale per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna l’estromissione delle grandi navi dalla laguna come misura urgente, immediata e senza compromessi. Le grandi navi contribuiscono notevolmente al moto ondoso che erode barene, argini e rive, richiedono l’approfondimento di canali esistenti e lo scavo di nuovi cambiando l’assetto idrologico e atrofizzando la rete dei canali naturali. No grandi navi nella Laguna significa che l’ipotesi di spostare l’approdo a Porto Marghera non è neanche da prendere in considerazione. In primo luogo perchè questa proposta significa mantenere le navi dentro la Laguna, con tutti i problemi già sopra elencati. In secondo l’approdo a Porto di Marghera prevede lo scavo di ulteriori canali, con produzione di fanghi da smaltire e l’ingresso di ulteriori metri cubi di acqua contrastando con le leggi speciali per Venezia e la sua Laguna. Inoltre, bonificare a costi stratosferici l’area industriale inquinata del Porto per sostenere un’attività che oltre a metter a rischio l’equilibrio lagunare, non porterebbe benefici economici diffusi è una scelta contraria all’interesse generale.
Potere al Popolo! Non solo, si oppone alle grandi navi nella laguna, ma anche a questa modalità di turismo perché, come confermato da studiosi del settore, IL TURISMO CROCERISTICO HA DELLE ESTERNALITÀ PESANTI SULL’AMBIENTE E SULLE PERSONE. L’inquinamento atmosferico molto alto ha gravi ripercussioni sulla salute. Per esempio, l’Istituto Oncologico Veneto ha affermato che nella provincia di Venezia vi è un eccesso significativo di casi di neoplasia al polmone rispetto al resto d’Italia. Non basta l’accordo volontario Blue Flag II siglato dalle compagnie da crociera per la navigazione nella Laguna e imposto per le navi all’ormeggio, perché tale concentrazione di zolfo è comunque 100 volte superiore a quella imposta per i combustibili usati sulla terraferma.
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA CROCIERA HA ANCHE UN IMPATTO SOCIO-ECONOMICO NEGATIVO SULLA VITA QUOTIDIANA DEI CITTADINI che le ricevono. I croceristi acquistano pacchetti completi, dormendo e cenando sulle navi e scendono solo per brevi escursioni, senza apportare alcun beneficio economico tangibile, ma inondando le vie e le piazze. Chi ci ricava profitto sono le multinazionali, che sfruttano e incentivano il desiderio di questo tipo di vacanza, ma che non hanno alcun interesse a salvaguardare i luoghi visitati, o difendere ambiente e salute. I cambiamenti climatici e le ripercussioni che questi avranno devono farci riflettere anche su quali tipi di vacanza incentivare, invece il business delle crociere viene lasciato crescere senza regole e limiti.
Venezia è un ambiente naturale ed antropico unico al mondo, di inestimabile valore ambientale ed architettonico, storico ed artistico, tutelato dall’UNESCO in ragione del suo valore universale, e al contempo, della sua fragilità. Per questa ragione Potere al Popolo! auspica che la questione del turismo e delle navi da crociera si inserisca in una più ampia pianificazione territoriale, che non punti unicamente sul turismo come volano dell’economia. In merito alle opportunità di trasformazione delle aree della Marittima e di Porto Marghera, qualsiasi progetto deve svilupparsi in un’ottica di tutela della Laguna. Si esige inoltre che tutte le autorità competenti si adoperino ad esigere la riduzione delle attuali velocità e tonnellaggio per i natanti al fine di contenere nei limiti possibili, il moto ondoso e ad adottare incisive misure di abbattimento dell’inquinamento elettromagnetico, acustico e ambientale da polveri sottili e da zolfo potenziando i sistemi di monitoraggio e controllo della qualità ambientale dell’area lagunare e dei canali.
Per tutte queste ragioni Potere al Popolo! ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE DI SABATO 8 GIUGNO, INDETTA DAL COMITATO NO GRANDI.
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