Barcellona, 19 Maggio 2018, ultimo dei tre giorni di convegno sul Turismo Estrattivo in molte città del sud Europa, organizzato dal gruppo barcellonese di SET (South Europe in front of Turistification) cui ha aderito anche Firenze rappresentata da due attivisti del Laboratorio perUnaltracittà.
La mattinata è stata dedicata alla visita di sei luoghi dimostrativi del fenomeno turistico studiato e messo a confronto nei due giorni precedenti.
Si è cominciato al Porto in vista di quattro (4) Grandi Navi ormeggiate alle nuove banchine, con una satira in forma di dialogo dentro e intorno a questi macro-containers di umani stralunati: i croceristi, ignari del contributo inconsapevole che portano alla devastazione dell’ecosistema marino e terrestre.
La seconda sosta è stata in calle Princesa, una delle più belle e più aggredite dal turismo della città antica, illustrata in forma teatrale e parodistica. La proponiamo ai lettori, che troveranno nella Rivista anche un rapporto sull’attività di SET a Napoli, per la fulminante sintesi che ci propone.
Rotta del Turismo estrattivo, Barcellona, sabato 19 maggio 2018, fermata n° 2 Princesa
Sgombero forzato degli abitanti e spopolamento (della città).
Detto da Mariona Naudin, abitante del Barrio Gotico e dai componenti “la resistenza del Gotico”:
Il Municipio ha messo in moto il piano d’abbandono e fossilizzazione di Barcellona, chiamato PAF. Il piano, che è in fase iniziale ha come oggetto il mantenere lo stato attuale di attrazione egemonica a livello mondiale della città di Barcellona ed eliminare le tensioni in crescita tra cittadini e turisti.
Il piano che, come abbiamo detto, stiamo sviluppando prevede che:
1. Tutti gli abitanti di Barcellona, con casa propria e non, passeranno allo status di “visitatori.”
2. Le case, i negozi, le attrezzature, le strade, i quartieri e i distretti di Barcellona dovranno essere svuotati. Il procedimento da seguire sarà specificato nel PAF, che è nelle mani in questo momento di una commissione formata dallo stesso sindaco di Barcellona, dall’assessore all’urbanistica, dall’architetto municipale, da un rappresentante delle banche, un rappresentante del Collegio di amministrazione di imprese di Barcellona, un rappresentante del Collegio di archeologia, il capo della Polizia municipale, il capo dei Pompieri de la Generalitat, un rappresentante dei Parchi e giardini e un rappresentante delle “BRIGADAS DE LIMPIEZA” (Brigate per la Pulizia). Le associazioni di commercianti e quelle di vicinato (abitanti) non fanno parte della commissione perché in questo momento sono state abolite e proibite.
3. In una convenzione tra il Ayuntamiento di Barcellona (Comune) e il governo della Generalitat (Prefettura), si è promossa la creazione del corpo speciale della polizia archeologica, che si incaricherà della applicazione del PAF e della posteriore gestione del regime dì visite alla città.
4. La città dovrà essere abbandonata in forma repentina, quasi pompeiana per non rovinare l’aria di quotidianità e vitalità che si vuole cristallizzare per la posterità.
5. La data di abbandono e il nuovo destino di quelli che fino a ora sono stati gli abitanti della città si renderà pubblica 24 ore prima dell’ esodo, per motivi di sicurezza e spontaneità.
6. Le abitazioni, negozi e proprietà personali degli abitanti di Barcellona, saranno catalogate e documentate da un’ amplia squadra di archeologi e si procederà alla loro digitalizzazione, in una ostentazione di mezzi informatici totalmente inedita che posizionerà la città di Barcellona di fronte alla tecnologia top delle smart cities.
7. Il regime che sarà applicato ai negozi privati e agli EQUIPAMENTOS pubblici sarà simile a quello degli alloggi ed è specificato negli allegati C e D del PAF.
8. I palazzi della chiesa, così come i suoi membri non sono stati inclusi nel piano dopo la considerazione che il loro grado di abbandono è già massimo, e la gerarchia ecclesiastica potrà continuare ad avere la residenza nella città dopo di essere stata oggetto della corrispondente catalogazione.
Jose e Mercedes
“Ci chiamiamo José e Mercedes. Abbiamo settanta anni e viviamo in via passaparola da dieci anni. Con noi abitano le nostre tre figlie e una nipote. Da una vita viviamo in ciutat vella. Tempo fa il proprietario dell’ appartamento che affittiamo ha perso la sua abitazione in un pignoramento ed è passata ad essere proprietà della banca. Alla fine l’appartamento è caduto in mano del fondo di inversione Blackstone, che da un paio di anni prova a buttarci fuori dell’ appartamento. Abbiamo avuto già due tentativi di sfratto che si sono fermati grazie all’ aiuto dei nostri vicini e di gruppi di sostegno e di resistenza non istituzionali. Non sappiamo fino a quando riusciremo a resistere. Vivere così non è vita.”
9. Per gestire il regime di visite alla città, si creerà il nuovo Assessorato della Nostalgia, che collaborerà strettamente con l’ assessorato del turismo. Queste istituzioni riceveranno l’ 80 % dei fondi del Comune.
10. Il modello che sarà eseguito per il regime di visite sarà simile a quello che si applica alle opere di Gaudì, e ogni BARCELLONESE avrà diritto a introdurre una piccola biografia nella base dati di Barcellona, così come una breve rassegna delle sue proprietà, aneddoti inclusi, che saranno incluse nella IN GENTE di Barcellona.
Mark Serra
Non aprire questa porta. Il governo della città ( Comune di Barcellona e alberghi) stanno facendo ispezioni illegali agli appartamenti. Non dire che sei turista. Non suonare il campanello. Non aprire la porta.
11. I regime di visite permetterà fino a quattro soggiorni annui alla ex propria casa, di una durata massima di un giorno, nelle quale si potrà fare un uso controllato della abitazione o negozio e sarà determinato dal Manuale di Nostalgia che produrrà l’Assessorato.
12. Il regime di visite dello spazio pubblico sarà controllato dalla “consiglierìa” di turismo.
13. L’ ozio e gli eventi culturali che si realizzeranno nella città di Barcellona ancora non sono stati definiti, ma saranno soggetti a un rigoroso controllo per non rovinare il parco immobile del!a città.
Isidoro e Carles
Siamo Isidoro e Carles, abitanti del quartiere Gotico. Abbiamo 71 e 67 anni e non abbiamo risorse. Fino a poco tempo fa vivevamo nella pensione Lirio, nella via Sant Francesc dove soggiornavamo grazie a un programma della Fondazione Arrels. Nella pensione c’erano 38 stanze, tutti eravamo più meno nella stessa situazione. Persone anziane, malati; quello che non era malato di testa lo era di cuore, e poveri. Lì abbiamo sofferto un freddo incredibile ma non avevamo alternativa. Questo è il dramma. Il 14 di novembre di 2017, ci siamo trovati con un cartello alla porta dei nuovi proprietari dove si comunicava che in due settimane saremmo stati buttati fuori e sarebbe stata eseguita una ristrutturazione della pensione per trasformarla in un albergo di lusso. Ora torniamo ad essere per strada perché la fondazione Arrels non può affrontare il pagamento degli affitti di questa zona. Ci hanno esiliati dal quartiere.
14. Il comune è cosciente della magnitudine della operazione e procederà con attenzione e cautela, comunque si chiede agli ex abitanti di Barcellona il massimo di comprensione e di collaborazione.
15. Barcellona sarà abbandonata o non sarà.
*Robero Budini Gattai
Roberto Budini Gattai
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