No alla deportazione dei migranti da Vicofaro

  • Tempo di lettura:3minuti

Probabilmente non c’era altra occasione migliore per l’amministrazione comunale e per il potere in generale, che l’emergenza del coronavirus per attaccare – e liquidare – l’esperienza di Vicofaro con la forma di “dagli all’untore”. In questa frase di manzoniana memoria, si può infatti riassumere la penosa dichiarazione del sindaco Alessandro Tomasi sul contagio del virus a Pistoia. All’insipienza e alla mancanza di ogni progettualità politica nei confronti della realtà umana dei migranti, ormai dimostrata ampiamente in tre anni, si unisce una vera e propria opera di sciacallaggio politico. Le vergognose espressioni che adopera, infatti si commentano da sole: “È a rischio la salute degli abitanti del quartiere e della cittàho espresso le mie preoccupazioni anche al vescovoè una questione di carattere sanitario… si faccia il possibile per svuotare Vicofaro…”.

  Nel modo più ipocrita si collegano, in un ambiguo rapporto causa/effetto i ragazzi africani del Centro di accoglienza di Vicofaro, al diffondersi – sopra la media regionale – del virus a Pistoia, quando si sa che finora nessuno degli emigranti accolti da don Massimo ha contratto il virus. Ma l’importanza è cercare il consenso di una popolazione terrorizzata! Si strizza l’occhio al vescovo, che pochi giorni fa si era detto disponibile all’alleggerimento di Vicofaro. L’espressione poi, svuotare Vicofaro, riferita non a escrementi, ma a persone in carne e ossa, richiama quella nazista con cui si svuotavano i ghetti malsani, per deportare gli ebrei nei lager.

  Che cosa ha fatto questa amministrazione per i soggetti deboli, dai senzatetto ai disabili agli emigranti, in questa emergenza? Quanti fondi, ordinari e straordinari ha stanziato nel suo bilancio?

 Vicofaro invece, accogliendo centinaia di emigranti, grazie all’azione di don Massimo e dei volontari, non ha rappresentato, come troppe volte si è detto da parte di tanti, un problema per la città, ma ha svolto un servizio prezioso a tutta la cittadinanza.  Invece l’amministrazione comunale e le altre istituzioni hanno mostrato la più gelida indifferenza nei confronti di tante persone che – anche a causa dei decreti-sicurezza di un ministro sodale del sindaco Tomasi, che hanno portato alla chiusura di molti CAS e SPRAR – sono state gettate nell’emarginazione e nella più precaria esistenza. Per loro, Vicofaro e Ramini hanno rappresentato luoghi non solo dove trovare un letto e un pasto, ma anche dove incontrare calore di rapporti umani, dove intessere relazioni solidali contro la disumanizzazione dilagante.

   Ogni decisione riguardo ai migranti accolti a Vicofaro, deve essere presa nel pieno rispetto dei diritti e delle volontà delle persone e in completo accordo con don Massimo Biancalani, che ha fatto una scelta generosa di accoglienza, di cui la città, anche in questo momento deve essergli grata.

   Noi chiediamo che, una volta per tutte proprio in questa emergenza, le istituzioni politiche e religiose si assumano finalmente la responsabilità di un vero progetto di accoglienza e di integrazione, che sia controllato e verificato con trasparenza nella sua attuazione.

Per adesioni scrivere a: assembleaantirazzista.vicofaro@gmail.com

 

*Assemblea antirazzista antifascista Vicofaro/Pistoia
Volontari di Vicofaro:
Annamaria Argenziano, Laura Lenti, Libero Galligani, Lidia Gori,
Mariella Aluigi, Marisa Salabelle, Mauro Matteucci, Roberto Marchioro,
Rosanna Moroni, Sandra Torrigiani, Tommaso Tempestini,
Antonella Trinci, Sonia Benassai, Stefano Giovannelli

The following two tabs change content below.

Assemblea Antirazzista Antifascista Vicofaro - Pistoia

Ultimi post di Assemblea Antirazzista Antifascista Vicofaro - Pistoia (vedi tutti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Captcha *