Nella pagina Facebook di Mediterranea Saving Humans si susseguono da giorni disperati appelli alle istituzioni italiane ed europee per salvare le decine di persone alla deriva nel Mediterraneo centrale.
L’11 aprile Frontex riportava quattro natanti con circa 250 a bordo nel disperato tentativo di raggiungere le coste europee. Nel giorno di Pasqua, i natanti sono diventati tre. Uno è naufragato.
Quanti altri morti volete sulla vostra coscienza, governanti europei?
A voi, e ai governi maltese e italiano in particolare, sarebbe bastato un attimo per scegliere di salvare queste vite e non girarsi dall’altra parte.
Sarebbe stato nelle vostre possibilità salvarli? Sì, in pochissime ore.
Sapevate dove fossero e che stavano morendo? Sì.
Salvarli avrebbe compromesso la salute e la sicurezza di qualcuno? No.
Avete scelto di lasciarli morire.
Ci sono altri tre assetti navali che rischiano di fare la stessa fine. Presidente Giuseppe Conte, Ministri Paola De Micheli, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza, mandate subito la Guardia Costiera a soccorrerli.
Sapete dove sono. Non fate pesare sulle vostre coscienze e sul nostro paese il crimine orrendo dell’omissione di soccorso.
Questa notte, come prevedibile, la situazione nel Mediterraneo centrale è precipitata. Non sappiamo più quali parole usare per richiedere al governo italiano di avviare un soccorso immediato delle decine di persone lasciate morire in mare.
Watch The Med – Alarmphone ha perso in contatti con 3 delle 4 imbarcazioni di fortuna in avaria che da giorni chiedono disperatamente aiuto. Il quarto natante, quello con cui Alarm Phone è riuscita a parlare in nottata riferisce che ci sono a bordo 47 persone e che 5 persone sono svenute. Sono disperate dopo aver passato oltre 80 ore in mare. Le autorità sanno di loro da almeno 56 ore. Intanto la nave di soccorso Aita Mari, della ONG basca Salvamento Marítimo Humanitario, ha deviato la sua rotta di trasferimento da Siracusa verso la Spagna per recarsi sul posto e avviare le ricerche. Non ha personale medico né di soccorso a bordo, ha dunque bisogno di assistenza urgente.
In questo drammatico audio, raccolto ieri da Alarm Phone la testimonianza di una donna di 21 anni, incinta, a bordo di una delle navi in avaria con il figlio di 7 anni. Non c’è più tempo, le condizioni del mare stanno peggiorando. Salviamoli, salvateli, forse siamo ancora in tempo.
Audio Alarm Phone (video sottotitolato in italiano): https://we.tl/t-gc3QyGdDEJ
*Anna Polo da Pressenza