Il potere non ha più armi di distrazione di massa: nessuno si salva da solo

Il presente è un momento particolare in cui l’emergenza sanitaria altera ritmi e modi di vita e tutto sembra ruotare attorno a questo. Ci teniamo a dirvi che la Nostra MAG Firenze, nonostante le difficoltà pratiche, si sta riunendo a distanza e sta fra l’altro portando avanti tre richieste di prestito, che presenteremo alla prossima assemblea.

Proprio in questi giorni viene fuori con forza ed insolita evidenza quello che diciamo da sempre, cioè che il re è nudo.

Non serve più a nulla puntare il dito sui presunti invasori o sui portatori di malattie dall’oriente. I raccolti marciscono perché non abbiamo regolarizzato i lavoratori clandestini e ora ci manca la manodopera. La Cina ci invia medici e mascherine e i cinesi di Prato hanno attuato una rigorosa quarantena per confutare ogni dubbio. La situazione dei migranti, soprattutto nelle isole greche, mostra chiaramente la deriva che ancora travolge l’Europa quando cede alla paura rinnegando i propri valori fondanti e sostenendo apertamente atteggiamenti fascisti e razzisti.

Ma soprattutto questa crisi ci sta chiaramente dimostrando che nessuno si può salvare da solo. Non ci sono più appigli, il potere non ha più armi di distrazione di massa. Si prova a puntare sul nazionalismo, sul contesto bellico che sempre rimanda a concetti come “nemici”, “armi”, “frontiere” ed “eroi”, ma medici ed infermieri non ci stanno ad essere chiamati eroi, dopo 30 anni di tagli alla sanità e vincoli di bilancio dettati dalla finanza e dai patti di “stabilità”, così come non ci stanno gli operai del settore alimentare e logistico.

Appare oggi tragicamente evidente che la vera origine di questa crisi deriva dall’aver ciecamente seguito un sistema di pensiero unico, che tende al massimo profitto, alla massima produzione, al massimo inquinamento, alla competizione tra gli uomini ed al loro asservimento al mostro sacro chiamato “Mercato”, con tutto il disordine finanziario mondiale in cui ci troviamo immersi. E’ epocale lo scontro in corso tra la “Persona”, con i suoi diritti (in primo luogo alla vita e alla salute), e l’uomo inteso come “produttore/consumatore”, ingranaggio al momento bloccato ma imprescindibile del sistema mercato.

Ed è del tutto evidente che l’unico modo per uscirne è cambiare radicalmente questo sistema che ha dimostrato di essere insostenibile, mettere insieme le nuove idee e le risorse esistenti, abbattere le rendite di posizione che da sempre asfissiano e impediscono il compiersi di una società più umana e più giusta, a cominciare proprio dal mondo della finanza.

Come MAG Firenze sentiamo necessario, oggi più che mai, lanciare un forte grido al cambiamento verso un mondo più giusto. Restiamo convinte e convinti che le persone siano più importanti del denaro, che il credito sia un diritto, che il denaro non vada remunerato, ma redistribuito, che la prossimità, la territorialità e la responsabilità siano sempre più indispensabili per un cambiamento profondo, oggi ancora più necessario. E’ con questi principi che facciamo da sei anni finanza.

Siamo piccoli, ma cerchiamo ostinatamente di muoverci verso un modo rivoluzionario di fare finanza, in un modo che sia solidale e sostenibile.

Ed è nell’ottica dei principi che ci ispirano che cerchiamo di leggere la situazione attuale della finanza ufficiale, di capire quali possano essere le prospettive future e come possiamo dare il nostro contributo.

L’attenzione pubblica è adesso sull’Europa, che è costretta a pensare a strumenti finanziari diversi per la propria sopravvivenza, ma questo mette ancora più a nudo la natura di un sistema perverso, quello dell’interesse, con il “rischio” che finalmente le persone capiscano quale sia il vero problema e si convincano che non è affatto nell’ordine naturale delle cose pagare interessi su debiti insostenibili. Pensare che già con gli 80 miliardi di interessi che l’Italia paga ogni anno potrebbero essere messi in sicurezza territori e scuole, si potrebbe realizzare un sistema economico che segua un modello circolare e sostenibile dando lavoro a tantissime persone, si potrebbe istituire un vero reddito di esistenza garantendo così anche una maggiore vicinanza fra le persone e con il territorio. Si potrebbe investire sull’istruzione, per formare veri “cittadini sovrani”.

In questi giorni si parla di utilizzo del “fondo salva-stati”, di rimozione dei vincoli alla spesa pubblica e di formazione di un debito europeo, strumenti necessari ma non sufficienti per far ripartire l’economia su basi sostenibili mettendo finalmente in discussione il ruolo asfissiante della finanza (1).

Tra le varie proposte alternative che si sono succedute nel tempo ci sono quelle che mirano a sgravare gli stati di una buona parte del debito e degli interessi fin da subito, liberando risorse per un rilancio ed una riconversione immediata. Ci stiamo confrontando sul tema e per ora ci limitiamo a riportare alcune note per eventuali approfondimenti (2).

Anche la Cassa Depositi e Prestiti potrebbe tornare a dare un forte contributo per la riconversione economica nei vari settori e come sostegno al reddito, se svincolata dagli interessi di profitto delle fondazioni bancarie (3).

La domanda quindi sorge spontanea, così come la risposta. Perché queste proposte non sono mai state prese in considerazione? Forse perché significherebbe rinunciare all’enorme potere che il mantenimento di questo sistema comporta.

Noi siamo ancora più convinti che l’unica politica possibile sia quella dell’abolizione dell’interesse, cominciando dal debito degli stati per arrivare a tutti gli ambiti e territori. Nel nostro percorso abbiamo dimostrato che questo è possibile con l’incontro, l’ascolto reciproco e la prossimità.

Per questo vogliamo ricordarvi, se mai ce ne fosse bisogno, che non è il momento di mollare la presa ma di mettersi in gioco ancora di più per rafforzare quella rete di relazioni che è l’unica vera garanzia di cambiamento che crediamo irrinunciabile.

Tenetevi quindi pronti per l’assemblea che faremo fra il 22 e il 23 maggio.

MAG Firenze


“Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento” (Proverbio Cinese)

Note

(1) In questi giorni i governi del Sud Europa hanno proposto un debito europeo (cd Eurobond o Coronabond), ma questo evoca ad alcuni paesi il rischio di doversi assumere una parte del nostro debito e preferiscono utilizzare il Fondo Salvastati (già usato per la crisi greca), che però comporterebbe di dover sottostare ai dictat delle istituzioni finanziarie con ulteriori tagli a serivizi pubblici essenziali. Fra le due soluzioni la prima è senz’altro preferibile, dal momento che la seconda corrisponderebbe ad un suicidio collettivo. Ma noi siamo dell’idea che non ha senso parlare di debito e ancora meno di interessi, così come di rivalità fra stati.

(2) Una delle tante proposte riguardano la possibilità che la BCE potrebbe scambiare propri titoli di debito a interessi zero con quelli degli stati membri, anche solo per una parte. In questo modo si eviterebbero rivalità e conflitti fra stati (nessuno dovrebbe pagare il debito di altri stati membri) e non si eliminerebbe l’obiezione riguardante l’inflazione (comunque improbabile). La BCE avrebbe la capacità di assumersi l’onere, già ridotto perché questo scoraggerebbe la speculazione che adesso avviene sul debito degli stati. Ricordiamo che la BCE – Banca Centrale Europea, attualmente, percepisce gli interessi sulle masse monetarie che immette nel sistema a costo praticamente zero, realizzando enormi profitti che vengono poi distribuiti alle varie banche centrali (cd “signoraggio”). Gli istituti bancari a loro volta prestano il denaro agli operatori economici (generatori della vera ricchezza reale) caricandolo di ulteriori interessi

(3) Sul ruolo che Cassa Depositi e Prestiti potrebbe tornare a giocare per gli investimenti pubblici con i suoi oltre 300 miliardi di depositi, analogamente a quanto già avviene in altri stati (e che non può svolgere a causa dei profitti pretesi dalle fondazioni bancarie, socie di minoranza dal 2003): https://www.attac-italia.org/storia-ed-evoluzione-di-cassa-depositi-e-prestiti/
https://www.attac-italia.org/scindere-cassa-depositi-e-prestiti/
https://www.cdp.it/sitointernet/it/dati_societari.page