Ritengo inaccettabile, ingiustificabile e irresponsabile la decisione della Pfizer di ridurre il numero delle dosi, che avrebbe dovuto fornire ai Paesi europei: l’azienda si fa beffe degli accordi e dei contratti stipulati, senza nemmeno sentirsi in dovere di fornire delle spiegazioni attendibili!”, è quanto dichiarato da Vittorio Agnoletto, medico, componente del Comitato Promotore Europeo della petizione “Diritto alle cure. Nessun profitto sulla pandemia /Right to cure. No profit on pandemic.
Il comunicato “tranquillizzante” della Pfizer, sull’annuncio di un ritardo “contenuto” è solo l’ennesima dimostrazione che la nostra salute è totalmente in balìa delle scelte strategiche e degli accordi commerciali delle aziende farmaceutiche”.
“La scelta del colosso statunitense – ha proseguito – è destinata a produrre gravi conseguenze sul piano sanitario anche in Italia, dove le dosi prenotate e disponibili erano già insufficienti per offrire nei prossimi mesi, prima dell’autunno, il vaccino a tutta la popolazione. Di fatto, il numero dei potenziali vaccinati diminuirà ulteriormente, con grave pericolo per la salute dell’intera comunità”.
A ciò si aggiunge il rischio concreto che qualcuno, tra coloro che hanno già avuto la prima vaccinazione, non riceva la seconda dose, restando così con una protezione assolutamente insufficiente e con l’errata convinzione di essere comunque protetto, mettendo a rischio se stesso e gli altri. E’ quindi fondamentale che le autorità riorganizzino la campagna, garantendo innanzitutto il richiamo vaccinale.
“ Va respinta, come totalmente destituita di fondamento scientifico -ha sottolineato Vittorio Agnoletto – l’ipotesi ventilata di utilizzare un altro vaccino, quello di Moderna, per il secondo richiamo per chi fosse già stato vaccinato con il prodotto Pfizer.”
Si assiste adesso alla levata di scudi dei governi europei, comprese le autorità italiane, che lanciano parole durissime contro la Pfizer, minacciando azioni legali. In realtà, da mesi in tutto il mondo, anche in Europa ed in Italia, una parte significativa dei ricercatori, dei movimenti sociali e delle associazioni che si occupano della tutela della salute avevano lanciato appelli, chiedendo che venissero modificate le regole sui brevetti per non lasciare nelle mani di Big Pharma il potere assoluto di decidere come, quando, dove e con quali partner aziendali produrre i vaccini e i farmaci contro il Coronavirus.
Purtroppo, fino ad ora, i governi europei e la Commissione EU sono stati sordi a tali richieste e hanno anche rifiutato la proposta avanzata dall’India e dal Sudafrica all’Organizzazione Mondiale del Commercio di una moratoria sui brevetti. “Siamo di fronte a un paradosso- ha aggiunto Vittorio Agnoletto perché in tal modo Bigh Pharma realizzerà profitti giganteschi: infatti i governi, che hanno finanziato con denaro pubblico la ricerca, per poi lasciare i brevetti nelle mani delle aziende, sono costretti ad acquistare i vaccini a prezzo di mercato, per poi subire anche l’umiliazione di essere privati di una parte dei vaccini aquistati. Nessuna azione legale potrà risolvere le conseguenze di tali scelte”!
Di fronte a questo disastro è ancora più urgente sostenere la petizione europea “Diritto alla cura. Nessun profitto sulla pandemia” firmando via web al link https://noprofitonpandemic.eu/it/; dobbiamo raccogliere un milione di firme nell’Unione Europea e la Commissione Europea sarà obbligata a presentare una proposta al Parlamento e al Consiglio Europeo, come prevede il regolamento dell’ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei), per modificare le regole di applicazione dei brevetti nell’UE (tutte le spiegazioni sono sul sito).
*Vittorio Agnoletto. Medicina Democratica
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