La commissione bilancio del Senato il 20 dicembre si è espressa sulle delocalizzazioni. Erano stati presentati due emendamenti alla legge di bilancio, uno firmato da Matteo Mantero, senatore di Potere al Popolo, che era stato scritto dagli operai GKN e da un gruppo di giuristi e giuriste solidali e l’altro, un emendamento governativo scritto da Orlando Todde e Giorgetti.
La Commissione, con un voto che ha saldato centrodestra e centro-sinistra, ovvero PD, Leu, Italia Viva, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, ha bocciato l’emendamento Mantero e ha approvato quello governativo. Unici voti contrari 5 Stelle e una parte del gruppo misto.
L’emendamento del governo era già stato definito dalla RSU della GKN ‘Una norma che ci avrebbe già chiuso’. Tanto che da parte degli operai era partita la richiesta di non votare quell’ emendamento, di fatto un emendamento di Confindustria, ma il testo proposto in Commissione da Mantero. Per il Collettivo la norma governativa riguarderebbe soltanto lo 0,1 % del totale delle aziende e la sanzione per le aziende sarebbe irrisoria. ‘Non si tratta di una norma anti delocalizzazioni’ ha chiosato il Collettivo.
Qui tutte le differenze tra i due emendamenti spiegate dai Giuristi e dalle giuriste del telefono rosso di Potere al Popolo.
Questo voto ha dimostrato ancora una volta come centro-sinistra e centro-destra condividano le scelte economiche e politiche per questo paese, stando saldamente dalla parte di Confindustria e delle grandi multinazionali. Intanto le delocalizzazioni continuano, lavoratrici e lavoratori perdono il lavoro e le diseguaglianze economiche e sociali crescono a dismisura.

Redazione

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