L’Osservatorio Ambientale di Prato composto da varie associazioni e comitati che operano attivamente nell’area pratese fa appello a tutte le realtà presenti nella Piana FI-PO-PT e nell’Empolese affinché si apra una discussione in merito all’iniziativa presa dai maggiori Comuni della Piana di formare una multiutility in grado di poter gestire tutti i servizi pubblici essenziali come la Luce ed il Gas comprendendo anche quelli in regime di monopolio naturale come il servizio Idrico ed il Servizio di Raccolta dei Rifiuti Urbani. Nell’appello ci riferiamo particolarmente a questi ultimi due servizi indispensabili per i quali siamo consapevoli che i cittadini siano i principali stakeholders di queste aziende di servizio, essendone i veri proprietari. Le Amministrazioni Comunali, infatti, sono solo temporaneamente delegate a rappresentarli.
E’ vero che le Amministrazioni Comunali vengono delegate dai cittadini con il voto alla gestione dei beni pubblici ma ciò non le autorizza a cedere o vendere tali beni in quanto loro hanno solo il compito di gestirli per 5 anni. Il Testo Unico n. 175 in materia di società a partecipazione pubblica del 19/08/2016 prevede all’art.5 comma 2 che “Gli enti locali sottopongono lo schema di atto deliberativo a forme di consultazione pubblica, secondo modalità da essi stessi disciplinate.”
Questa disposizione di legge non sembra sia stata presa in considerazione, anzi c’è stata la volontà di tenere nascosto il più possibile questo argomento presentandolo ora ai media come una decisione già presa ed irreversibile. Vorremmo pertanto richiedere il rispetto di questo passaggio partecipativo anche per poter instaurare con la cittadinanza una discussione pubblica sul tema. A questo proposito nel nostro comunicato stampa abbiamo suggerito all’Amministrazione Comunale di Prato di indire un referendum consultivo nel rispetto del regolamento comunale della partecipazione.
Quali sono le nostre preoccupazioni?
• Abbiamo già ampiamente sperimentato la gestione dei servizi pubblici affidata a società di capitali controllate da varie Amministrazioni Comunali. I cittadini hanno già potuto constatare di non essere stati adeguatamente rappresentati nei loro interessi dai sindaci che pure siedono nei Consigli di Amministrazione di queste società e che nominano i responsabili della loro gestione. Tali responsabili hanno molto spesso esperienze di incarichi politici ma sono privi delle competenze tecniche necessarie per gestire queste società. Da ciò ne consegue che i soci privati in possesso delle competenze specifiche svolgono un ruolo di guida delle società, dando come obiettivo principale il raggiungimento del maggior risultato economico e non il miglioramento del servizio a costi competitivi.
• In occasione del referendum per l’acqua pubblica i cittadini si erano espressi chiaramente affinché il servizio idrico rimanesse a gestione pubblica senza la distribuzione di dividendi per un servizio essenziale che deve essere messo a disposizione di tutti anche di chi non ha la possibilità di pagarlo. Ora assistiamo alla cessione delle infrastrutture del servizio idrico (acquedotto) ad una società destinata alla quotazione in Borsa che dovrà forzatamente avere un obiettivo reddituale sfidante per poter massimizzare il valore delle azioni quotate. Come è già stato sperimentato passeranno pertanto in secondo ordine il miglioramento qualitativo del servizio e gli investimenti strutturali per migliorare la qualità dell’acqua distribuita e per ridurre le perdite di acqua nella rete, mentre assisteremo al continuo incremento delle tariffe che in un regime di monopolio risulta molto facile da applicare.
• Per quanto riguarda il servizio di Raccolta e gestione dei Rifiuti Urbani, con l’aumento dell’8% della TARI già deliberato da ALIA abbiamo già constatato cosa comporti prevedere l’accesso al mercato di Borsa. Per supportare i discutibili investimenti faraonici annunciati per 1,1 miliardi di Euro c’era bisogno di aumentare i ricavi in modo da poter garantire al mercato la sostenibilità dell’indebitamento che ne conseguirà. Agendo in regime di monopolio è stato molto facile aumentare i ricavi addirittura fin da subito ottenendo l’approvazione dei sindaci che evidentemente pensano solo a rimpinguare i bilanci dei comuni che amministrano e se ne fregano dell’ulteriore incremento della tassa sui rifiuti che graverà sulle famiglie in aggiunta a quelli enormi e già insopportabili riscontrati sulle bollette di Luce e Gas.
• A titolo di esemplificazione segnaliamo che le altre società Multiutilities quotate stanno registrando attualmente degli enormi incrementi di fatturato (Hera + 113%, Iren +87%)e di utili dovuti agli incrementi drogati dei prezzi di Luce e Gas. Ebbene questi incrementi significano che agli utenti sono stati applicati i prezzi di mercato anche rispetto all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili che non ha subito incrementi di costo con il risultato che tali benefici sono andati esclusivamente ad aumentare i profitti da distribuire agli azionisti senza nessuna attenzione verso gli utenti che si sono trovati a pagare bollette
stratosferiche.
• Non siamo per niente rassicurati dall’impegno espresso da Biffoni (sindaco di Prato) a mantenere il controllo del 51% della proprietà della multiutility da parte dei Comuni, visto l’interesse di SUEZ (società operante nel mondo) a partecipare come socio negli impianti di smaltimento rifiuti progettati da ALIA ed anche la sua presenza fra i soci di Acque Blu Fiorentine che partecipa al capitale di Publiacqua. Tutto fa pensare che questa società specializzata ed operante in tutto il mondo sia destinata ad avere un ruolo chiave nella gestione della multiutility Toscana.
Siamo pertanto allarmati dalla costituzione della Multiutility Toscana decisione presa dalla nostra Amministrazione Comunale in accordo con quella di Firenze e di Empoli destinata ad avere un ruolo di leadership a livello regionale. Con questo appello vogliamo coinvolgere tutte le realtà operanti nella Piana FI-PO-PT e nell’Empolese Val d’Elsa per organizzare insieme una mobilitazione sul tema allo scopo di cercare di bloccare sul nascere questa iniziativa sapendo che successivamente alla quotazione in Borsa la cessione al mercato dei nostri beni comuni diventerebbe irreversibile.
Invitiamo tutte le Associazioni, Movimenti e Comitati in indirizzo di diffondere l’appello il più possibile per organizzare delle iniziative diffuse in tutti i comuni dell’ATO Centro che sono stati interessati
dal progetto.
Osservatorio Ambientale di Prato
Redazione
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