Siamo come dei pugili suonati, la nostra vita è colpita giorno dopo giorno da scelte politiche prive di prospettive e agite dal capobastone di turno che pensa alla mera sopravvivenza, propria e della sua tribù. Se pensiamo al nostro futuro, e alle mani a cui è stato affidato, siamo impotenti e carichi di frustrazione. Dobbiamo tornare protagonisti, scendere dal divano, passare dall’indignazione all’azione, iniziare a coltivare produttivamente i nostri bisogni e i nostri desideri. Siamo armati allo stesso tempo anche di una forte consapevolezza. Sappiamo esattamente da che parte sta la ragione: dalla parte di chi lotta contro uno sviluppo economico che sta uccidendo il pianeta, di chi è senza casa o lavoro e viene sfruttato o privato del reddito di cittadinanza, di chi vive in condizioni pietose e/o torturato in carcere e nei centri per i migranti, di chi annega nel Mediterraneo o muore nei boschi dei Balcani, di chi non arriva a fine mese mentre le grandi aziende fanno profitti miliardari.
La fine della politica intesa come agente di cambiamento a servizio delle persone non è ineluttabile. Un esempio arriva dalla proposta di Referendum comunale per fermare gli studentati di lusso, apice del processo di gentrificazione e turistificazione che sta subendo Firenze. Il 14 gennaio scorso oltre 500 persone hanno firmato la richiesta per ottenerlo e aprire così un dibattito pubblico con un’amministrazione mai come oggi sorda ai bisogni reali di chi abita, vive o lavora in città. Negli occhi di quelle persone in coda con penna e carta di identità per invertire democraticamente la rotta, abbiamo trovato dei veri e propri protagonisti del proprio destino. E a questi “primi combattenti” – dal greco prōtagōnistḗs, composto da prō̂tos “primo” e agōnistḗs “combattente” – Fuori Binario dedica la rubrica Resistenze di questo mese. Nel prossimo numero approfondiremo invece, con un articolo di Ornella De Zordo, i contenuti del Referendum e le ricadute che potrà avere sul futuro di Firenze. Sempre fermamente convinti che vivere come cittadini portatori di diritti sia bello oltre che necessario, invece di limitarsi supinamente ad essere sudditi nel regno dei poteri capitalisti
da Resistenze, rubrica di Fuori Binario del 1 Febbraio 2023
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Sì, è l’ora di svegliarci dal lungo sonno e di riappropriarci della nostra città! Ormai risucchiata, svilita e avvilita, sfruttata fin nelle barbe e diventata (quasi?) senza più anima né identità. Non ho saputo della data della raccolta firme altrimenti sarei stato sicuramente tra i primi firmatari.