Meglio il Portogallo

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Cesare Castrignano e Kumar Sandeep vivevano la stessa condizione di povertà nelle strade di Firenze. Le loro vite troppo indecorose non piacevano al cittadino perbene, la notte venivano cacciati se cercavano un riparo dal gelo, di giorno erano esclusi dall’indifferenza dei più. Cesare è morto a metà febbraio. Il freddo ha fermato il suo cuore a pochi metri da due simboli cittadini, uno dell’accoglienza, l’altro del potere economico: lo Spedale tra i più antichi del mondo e la ricca Fondazione bancaria.

Sandeep è morto pochi giorni dopo. È stato prima aggredito e poi ucciso mentre camminava nella sua zona, quella tra Piazza Puccini e l’Università. Per sopravvivere era sempre alla ricerca di lavoretti precari che duravano molto poco. Aveva il vizio di ribellarsi allo sfruttamento dell’imprenditore di turno che approfittava del suo stato.

Sandeep e Cesare erano fiorentini, credevano che questa città potesse offrire delle opportunità migliori rispetto ai loro bisogni e ai loro desideri. Non sapevano che la città patria dell’Umanesimo, capace di aprire le porte alla modernità mettendo al centro dell’azione politica, culturale ed economica la dignità della persona, aveva nel frattempo venduto l’anima. Palazzi, case, alloggi per la gente comune… tutto è stato messo in mano alla speculazione, al servizio dei processi di turistificazione. E mentre i ricchi invitano altri ricchi al banchetto della città, il resto della popolazione può, letteralmente, morire.

Intanto il Portogallo mette in pratica le politiche di La Pira e vara un piano casa illuminato: mutui agevolati, obbligo di affittare le case vuote, sgravi per chi affitta a lunga durata, uso della fiscalità generale per coprire le morosità, blocco delle licenze Airbnb. Da noi invece il governo Meloni dichiara “guerra contro le occupazioni abusive” e quindi contro i poveri che vi abitano, definiti “criminali”. Il Referendum Salviamo Firenze cerca di invertire la rotta, per salvare Firenze, ma soprattutto chi la vive, la abita, vi lavora.

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Cristiano Lucchi, giornalista e mediattivista, dirige Fuori Binario, giornale dei senza fissa dimora fiorentini. Ha fondato e diretto l’Altracittà – giornale della Comunità delle Piagge. Ha pubblicato “Autopsia della politica italiana” (2011), “L’imbroglio energetico” (2012), “Il Laboratorio per la Democrazia. La politica dal basso” (2012). È un attivista di perUnaltracittà.

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