Ci sono zone di Firenze che ancora resistono all’onda gentrificatrice della rendita. Ci sono pezzi di Firenze che per loro natura sono difficili da “monetizzare”. Sono piccole isole felici dove ancora ci si conosce e ci si frequenta nelle vie, nei bar e nei circoli.
La zona nord di Firenze, nasconde uno di questi piccoli esempi. Il borgo storico di Castello, sotto le pendici di Monte Morello, di confine con Sesto Fiorentino e di stampo “medievale” è il rione che ancora non ha visto l’arrivo di hotel, pullman turistici, studentati e affitti B&B su ogni portone. Il suo nome deriva dal “Castellum Acquae”, il vecchio acquedotto romano che passava proprio in quella zona. Possiamo ritrovare alcuni pezzi in via Niccolò da Tolentino, nel cortile di alcuni condomini, dove è stato restaurato e in parte reso visibile tramite camminamenti in vetro che permettono di vederlo sotto terra.
Castello mantiene ancora la sua conformazione tipica di un borgo medievale, con successive modifiche tra 700 e 900. La direttrice principale è via Reginaldo Giuliani, da cui partono tutte le traverse che portano a monte, verso le ville medicee. Proprio per il suo pregio storico e artistico, tutta l’area è soggetta al vincolo paesaggistico e a norme stringenti della Sovrintendenza. Forse anche per questo si mantiene ancora oggi con piccole villette bifamiliari o palazzine di massimo 3 piani. Solo con la costruzione della nuova via sestese si è ampliato verso la ferrovia. La parte a nord, quella più antica di Castello, conserva tutt’oggi molte attività che danno vita al quartiere e tengono saldi i rapporti di vicinato. Dallo storico Circolo Arci, passando per il bar e la parrucchiera allo sfondo di via della querciola, tutte queste attività commerciali sono un po’ il ritrovo dei castellani. Fanno da contenitore e luogo di socialità per i residenti. Le ville medicee sono la vera fortuna del posto, che ne tutelano spazi e tempo. C’è meno frenesia rispetto alla vicina piazza Dalmazia, nonostante neanche 2km la dividano da Castello. Al suo interno, nel cuore antico, ci sono 3 aree che rappresentano il passato industriale delle periferie Fiorentine. Negli anni del Boom e ancora prima con il Piano Poggi, la periferia era il luogo prediletto per attività commerciali e grandi stabilimenti industriali. A Castello sono famose la Seves e la Romer. Poco più un la troviamo i terreni della vecchia Società Unica, oggi in liquidazione e all’asta. 3 siti enormi, di migliaia di MQ che rappresentano il futuro di tutta l’area. Qui c’è il potenziale “distruttivo” per tutta l’area. Come ben sappiamo, specialmente sulla Romer, la Cooperativa Edificatrice Il Castello, ha già espresso la volontà di cedere l’area per la costruzione del “Villaggio Castello”. Senza dimenticare l’area dove ora sorge l’Emerson, anche lì, alle precedenti aste andate deserte, si sono manifestati molti Costruttori che hanno tastato il polso della situazione. Tutta l’area è sotto la lente di ingrandimento, tanto che dall’amministrazione comunale sono già iniziati i provvedimenti che mirano a “regolamentare” la zona: dai limiti a 30, all’idea di nuovi parcheggi all’ex scambiatore di via Sestese, fino alla riqualificazione dell’ex Seves si fanno avanti personalità come Duranti, Spagnoli, Unipol che mirano a insediarsi prima nella storia area dei Ligresti, tra la ferrovia e l’aeroporto…e poi nelle aree dismesse limitrofe alle Ville Medicee. Un quartiere con quelle caratteristiche, ha opportunità ottime per costruzioni di stampo medio-alto. Nella zona delle ville, dei poderi e dei vecchi monasteri immobili di lusso vanno a nozze con il paesaggio. Proprio per questo, dopo anni di apparente abbandono, con il nuovo Piano Operativo è tornata in voga il Lotto Nord, limitrofo alla Caserma Maritano. Dopo anni di tira e molla, la zona sud di Castello potrebbe essere la prima a cadere nelle mani della rendita. Già sono previsti uffici, negozi e l’immancabile hotel per chi esce dall’aeroporto. Specialmente dopo il tramonto dell’idea di trasferirci il mercato ortofrutticolo e la Mukki.
Questa zona oggi viaggia intorno ai 3200€/mq ma ben presto potrebbe diventare la nuova Campo di Marte. Sappiamo bene che “degrado” fa rima con “rendita” e tutte le zone degradate sono ben viste dai costruttori e dagli investitori.
Come Movimento, nel rione, abbiamo già dato la prova di cosa può essere un futuro diverso. all’Ex Asilo Ritter di via Reginaldo Giuliani, nel 91 trovarono casa una 20ina di famiglie. Fu la prima occupazione del Movimento in periferia. Da lì, nel 2014 abbiamo vinto il piano di autorecupero dello stabile.
Oggi ci sono i lavori e 10 nuovi alloggi che diventeranno case popolari grazie al coraggio e al bisogno di persone che non si sono arrese alla strada o alle liste di attesa infinite. A castello abbiamo dato l’esempio di come può essere una città diversa, più inclusiva e meno cara. Alla portata di tutti. A castello troviamo l’esempio perfetto di come un Quartiere possa essere ancora familiare, inclusivo e accessibile a tutti. Dai circoli, alla via , al parrucchiere, tutti si conoscono e la solidarietà e il mutuo soccorso hanno radici forti in un ambiente così. Quella è la città che vogliamo!
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