Lo scorso 20 aprile la ministra del Turismo Daniela Santanchè ha lanciato la nuova campagna di promozione dell’Italia nel mondo, in collaborazione con Enit e con il dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio. Investimento totale previsto di 9 milioni di euro.
Immagine guida dell’intero progetto la Venere che Sandro Botticelli pose al centro del celeberrimo dipinto conservato alle Gallerie degli Uffizi, realizzato verso il 1485 forse per un membro della famiglia Medici, che ne era già in possesso nel 1550. Ma la trasformazione subita dalla dea è vistosa: truccata, volto tirato, gambe snelle, minigonna denim, fotografata mentre mangia una pizza o si scatta selfie in cartoline stereotipate dei più noti paesaggi italiani, per intendersi, quelli già divorati dal turismo di massa. È lei stessa, gioiosa e petulante, a presentarsi come “virtual influencer” di 30 anni, una novella Barbie che farà da guida alla scoperta del patrimonio culturale. A suggellare un disastro comunicativo che non si vedeva da tempo, il claim in inglese maccheronico “Open to meraviglia”, che sembra strizzare l’occhio al fallimentare verybello di Dario Franceschini, e che nella pagina ufficiale su Instagram si accompagna a traduzioni tragicomiche o addirittura sbagliate (“I can’t wait to show you it”).
“Dove sia l’arte, dove sia la promozione in questa trita accozzaglia di cliché proprio non si capisce” afferma Livia Garomersini, storica dell’arte e attivista di Mi Riconosci, “una narrazione che banalizza nel modo più becero il nostro patrimonio, trasformando la Venere di Botticelli nell’ennesima bellezza stereotipata femminile. E visto che tanto infuria in questi tempi il tema dell’uso improprio delle opere d’arte e del diritto d’autore, ci si domanda la posizione delle Gallerie degli Uffizi in merito”.
Nessun commento finora è stato infatti rilasciato dal museo: non è chiaro se abbia dato il consenso per l’uso promozionale della Venere.
Mi Riconosci condanna questa campagna umiliante, che invece che promuovere ridicolizza il patrimonio artistico e culturale italiano. La ministra Santanchè con orgoglio ha detto che la campagna andrà su tutte “le televisioni, gli aeroporti, le stazioni, le fiere” del mondo: se così fosse, ci sarà solo da vergognarsi
Mi riconosci
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Se non sbaglio gli Uffizi hanno dato in concessione, per una cifra tenuta segreta, l’immagine della Venere del Botticelli per metterla sui quadranti e sui cinturini degli orologi Swatch in vendita a circa 95,00 Euro. Il fatto che fino a questo momento nessuno, dagli Uffizi, abbia proferito verbo su questa triste e vergognosa vicenda, mi insospettisce. Speriamo bene… Ma poi, l’Italia aveva proprio bisogno di questa insulsa e pacchiana campagna pubblicitaria?