Novoli e il suo futuro nel Piano Operativo Comunale di Firenze

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La città era un luogo di abitudini, di legami sociali, di memoria. Ora è sempre più un nonluogo (citazione da Marc Augè) dove la gente è sempre più sola e di passaggio.
Il quartiere di Novoli rappresenta efficacemente questa stato di oblio socio-urbanistico.

Ripensato recentemente con un ruolo sempre più centrale nel nuovo assetto della città metropolitana, anzi enfaticamente dipinto come il “nuovo centro” di Firenze, il quartiere di Novoli in realtà non è più periferia ma nemmeno è diventato centro urbano. Sempre più spogliato delle attività commerciali di vicinato, e delle principali funzioni sociali come centri ricreativi, consultori, cinema, senza nessun evidente miglioramento procurato dai nuovi importanti insediamenti pubblici e privati come l’Università, il Palazzo di Giustizia, la sede centrale di Banca Intesa, uno dei quartieri più popolati di Firenze langue in uno stato di indefinita identità, anzi spesso Novoli viene associato più al degrado che al benessere.

Ora arriva il Piano Operativo Comunale, ovvero il piano regolatore di una voltaSe qualcuno si era illuso che Novoli, dopo la ultima pesante speculazione edilizia dell’area ex Fiat, sarebbe finalmente stata risanata con nuove significative aree verdi, abbattimento delle isole di calore, interramento viale guidoni, recupero aree demaniali, recupero delle strade orfane, tracciati pedibus, servizi di vicinato e nuove funzioni sociali come la Casa della Salute o il Consultorio, pensiamo che avrà un brusco risveglio da questo Piano Operativo. Novoli continua da essere visto, come sempre, territorio utile per la speculazione edilizia e fondiaria; rione ricettacolo di qualsivoglia funzione da spostare da altre parti della città, vedi decentramento funzioni dal centro storico (oggi immiserito e abbandonato dai residenti) o ipotesi di nuovo Stadio, o nuovo polo della logistica (in area mercafir), o per destinarvi nuovi studentati e ipotetici  Musei della tecnologia (?!) o per l’Arte contemporanea (?!). E poi, ciliegina sulla torta, un bel grattacielo di 14 piani per 64 metri di altezza, la nuova torre della sede della Regione Toscana.

Vediamoli, in grande sintesi, questi nuovi progetti che sconvolgeranno Novoli.

MERCAFIR SUD

Il POC propone la realizzazione di un nuovo mega polo della logistica e delle merci nell’area sud della Mercafir (42.000 mq), che sarà messa in vendita o affittata.

Come Associazione Novoli Bene Comune questa proposta suscita molta contrarietà in quanto:

  • un’area dedicata alla logistica per tutta l’area metropolitana appare una scelta inopportuna per il nostro rione, perchè monofunzionale quando, invece, come abbiamo più volte commentato nei nostri incontri in Associazione, un’area così importante, diremmo decisiva, per la riqualificazione complessiva di Novoli deve essere al servizio delle necessità sia storiche che moderne e soprattutto plurifunzionali;

  • il carico urbanistico che la proposta sottende non sarebbe sopportabile dal rione di Novoli, così come il surplus di inquinamento acustico e atmosferico che si aggiungerebbe all’attuale, già molto pesante nel rione;

  • viene dimenticata la funzione fondamentale del verde che invece, in una area così vasta, dovrebbe trovare una sua centralità come elemento fondamentale per il riequilibrio ambientale.

Noi invece proponiamo qui la nascita di un nuovo polo per sviluppo sostenibile della città e anche come decisivo elemento di riequilibrio sociale e territoriale per il rione di Novoli, recuperando qui tutte quelle funzioni negate e quindi mancanti. Un mix di polifunzioni ricco e variegato, con case popolari di qualità ed ecosostenibili; diffusi servizi di prossimità per la cittadinanza di utilizzo sia quotidiano che occasionale; con una ben strutturata rete di assistenza sanitaria “locale” (es. ambulatori, centri di ascolto, consultori, ecc.) e la presenza di una casa della salute comunitaria; zone attrezzate per la socialità, l’attività ludica e il ristoro collegate a tale finalità; un polo culturale che amplia gli attuali spazi della Biblioteca Comunale Buonarroti e aggiunge nuovi spazi per attività formative e di pubblica istruzione; una nuova area dedicata allo sport di base e popolare che integra ed amplia le strutture esistenti (piscine, campi calcio, palarotelle, ecc.); attività commerciali di vicinato; un mercato rionale dedicato ai prodotti di filiera corta; con molte diffuse aree a verde ben alberate e anche orti sociali; con una mobilità dolce che privilegia pedoni e bici e limitatissima presenza di autoveicoli.

Elemento decisivo per ricucire questa nuova urbanizzazione con l’intero rione, sarà l’interramento di Viale Guidoni, proposta che viene richiesta dalla cittadinanza ormai da moltissimi anni, opera fondamentale per favorire un unicum pedonale che ricompone visivamente e materialmente un tessuto profondamente diviso dal tracciato di grande penetrazione e parzialmente e banalmente delegato a megaparcheggio.

Per le aree EX NUCCI

Sono due vaste aree (in tot. 60.000 mq oggi non edificate) ubicate in punti strategici del rione che sono destinate dal POC ad accogliere una valanga di cemento. Infatti risulta che i contenziosi fra Comune e proprietà Nucci relativamente alla possibilità, contestata dal Comune, per il privato di poter attuare interventi edificatori sia stato risolto a favore di Nucci.

NBC esprime netta contrarietà ad un nuovo pesante stravolgimento della vita del rione con un nuovo massiccio impianto edificatorio, fatto che sarebbe del tutto insopportabile per la qualità della vita del rione, già ampiamente compromessa dalle speculazioni edilizie degli anni ’60. Si tratta di una spada di Damocle sulla testa del rione, una pesante ipoteca sulla speranza di una suo riequilibrio urbanistico che chiediamo da sempre.

EX HOTEL IL MAGNIFICO

Il “Magnifico” è un complesso edilizio alto 9 piani fuori terra e uno interrato, interessa una importante superficie di 30.300 mq. Costruito nel 1984, inizialmente era stato adibito ad albergo, Il Magnifico appunto, ma ha registrato sin da subito un clamoroso caso di malcostruzione con l’altezza minima dei solai fuori norma. Abbandonata la funzione alberghiera, nel 2000 viene locato dalla Polizia di Stato per aloggi al personale, ora è dimesso ed è in pessime condizioni e il POC ne prevede la demolizione e ricosttuzione per nuove funzioni. Con queste premesse e curriculum dell’edificio come Associazione non possiamo che approvare la sua demolizione, un immobile nato male e finito peggio dopo 39 anni di clamoroso insuccesso.

Quello che invece l’Associazione contesta e non approva è:

  • la sua identica e confermata occupazione di suolo per 30.300 mq

  • la futura destinazione, ovvero un mix fra residenziale, direzionale, commerciale al dettaglio, turistico-ricettivo, vale a dire un mini comparto misto, senza una sua precisa lettura sia come singolo edificio, che per i riflessi e l’interazione con il contorno rionale.

L’Associazione propone invece di:

  • ridurre significativamente il dato della superficie edificabile, di un 50%, e quindi attestandola ai 15.000 mq;

  • ridurre l’altezza con un numero di massimo 5 piani;

  • destinare l’intero complesso in parte all’housing sociale, in parte all’edilizia residenziale pubblica;

  • inserire anche negozi di vicinato e prossimità;

  • completare l’intero areale d’intorno con un’ampia area verde attrezzata e largamente fruibile in particolare per i bambini e gli anziani e i soggetti fragili;

  • creare un parcheggio pertinenziale interrato.

Per le previsioni del POC che riguardano il parcheggio scambiatore di viale Guidoni (area impegnata 73.000 mq) la nuova stazione FS Guidoni (11.00 mq) e il completamento dello svincolo di Peretola (213.000 mq) in estrema sintesi siamo drammaticamente preoccupati che su aree di territorio così vaste e già in parte compromesse, non si prevedano le essenziali opere di ampliamento e sistemazione del verde che è assolutamente esiziale per combattere l’isola di calore più grande della Toscana che è appunto sita a Novoli e che comprende Viale Guidoni e la Mercafir

Infine, fuori POC ma altrettanto incombente il grattacielo della Regione Toscana.

L’Associazione NBC esprime un parere molto negativo e di profonda contrarietà alla proposta di realizzare un cosiddetta terza Torre della Regione Toscana in via di Novoli, e annuncia fin d’ora che si batterà perché questo progetto venga rigettato dall’Amministrazione Comunale a cui passa l’approvazione per competenza autorizzativa. Queste le nostre motivazioni.

Riteniamo che il nuovo grattacielo, un opera pubblica (necessaria? motivata?) di 14 piani per 65 metri di altezza, che ospiterà parte degli uffici della Regione Toscana, vada a completare in modo pesante e irreversibile lo scempio del rione di Novoli, un rione evidentemente vocato allo sviluppo insostenibile, completamente indifferente ai, sia pur tardivi, nuovi indirizzi della transizione ecologica. Un rione spugna in cui infilare di tutto e di più e senza soluzione di continuità, e anche senza nessuna opera di compensazione (come si dice oggi). Così come un pinnacolo sull’albero di Natale la terza torre “abbellisce” un albero sempre più spelacchiato e consumato. ma sotto l’albero brillano, quelli si, i regali e sono tanti e ricchi, ma non sono certo destinati agli abitanti di Novoli e nemmeno ai fiorentini.

Sottolineiamo poi come il grattacielo insista proprio sullo stesso sedime che doveva veder nascere, già nel 2007, un asilo nido che non era solo aziendale, ma doveva accogliere anche i bambini e le bambine del rione di Novoli oltre che i figli dei dipendenti regionali e quindi fortemente integrato col territorio. Una nuova delicata struttura, che doveva essere realizzata con materiali ecosostenibili pensati appositamente per i bambini, come elemento di qualità per l’intero rione in quanto primo per la sua tipologia nel territorio fiorentino, ma anche come intervento pensato proprio come un chiaro contributo alla riqualificazione e alla valorizzazione del rione di Novoli. Per questo Regione e Comune, già 16 anni fa, parlavano non solo a offrire una struttura nuova, ma a garantire che fosse davvero all’avanguardia (allora), inserite al meglio nella realtà urbana, rispettose di tutti i parametri più avanzati della bioarchitettura e concepiti con i migliori criteri di funzionalità. L’asilo doveva essere pronto nella primavera del 2010, ma di fatto non partì mai. Poi nuovamente, nel 2018, il Consiglio Regionale approvò la proposta che una porzione dell’area di via di Novoli, di sua proprietà, fosse trasferita al patrimonio del Comune per la realizzazione dell’asilo. La proposta fu nuovamente salutata con molta soddisfazione dai cittadini di Novoli, molto contenti per la realizzazione di un servizio molto importante per il rione. Poi però il Comune di Firenze successivamente non ha provveduto agli adempimenti amministrativi e burocratici per rendere effettivo il passaggio di proprietà. Insomma la proprietà restò regionale e addio asilo. Una grave inadempienza e un mancato intervento atteso e sperato dai cittadini! Ma al danno oggi si aggiunge la beffa, poiché, appunto, sempre nelle stessa area della Regione a Novoli, ora il Presidente Giani ha ufficializzato il progetto di costruzione di un grattacielo per gli uffici in via di Novoli, la cosiddetta Terza Torre, un nuovo palazzo di sette piani di cui due interrati, con capacità di ospitare 350 dipendenti e fino a 1.500 presenze, per un costo di 52 milioni di euro. La beffa è appunto quella di non vedere realizzato un asilo (atteso) che invece viene sostituito da un nuovo imponente edificio (inatteso) che va ulteriormente ad aggravare il già saturo tessuto urbano del rione di Novoli.

Siamo altresì convinti che tale opera così invasiva, per volumetria e soprattutto altezza configga e non rispetti le norme comuni di tutela del paesaggio urbano (art. 68 comma 4) e sarà bocciata quando sarà sottoposta alla procedura di Valutazione di Impatto sui siti Patrimonio Mondiale UNESCO, Centro Storico di Firenze e Ville e Giardini Medicei in Toscana, in quanto contrasta i valori di autenticità e integrità.

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Ass Novoli Bene Comune

Novoli Bene Comune è un Associazione che, affidandosi allo spirito di partecipazione e inclusione dei propri volontari, mette in campo energie e prassi partecipativa per l’obbiettivo primario della promozione di una vita sociale rispettosa delle diversità, ma unita nel condividere i “beni comuni” che la natura e i nostri progenitori ci hanno lasciato.

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