Una palestra per tutto il quartiere, è questo che vuol realizzare la comunità di via Aldini, che ha avviato una campagna di crowdfunding con Banca Etica.
L’occupazione di via Aldini inizia nel 1990 negli spazi dell’ex ospedale psichiatrico per bambini Bice Cammeo di proprietà dell’Azienda Usl Toscana Centro che era stato abbandonato dal 1982. Insieme all’ex asilo Ritter in via Reginaldo Giuliani Via Aldini è una delle occupazioni storiche del Movimento di lotta per la casa, che ha beneficiato di un finanziamento per l’autorecupero grazie a un bando di housing sociale della Regione Toscana.
Il progetto di autorecupero, iniziato nel 2019 coinvolge venti nuclei familiari provenienti da condizioni e luoghi diversi: italiani, marocchini, albanesi, etiopi, kossovari e guatamaltechi che lavorando insieme creano legami e relazioni che rinforzano il senso di appartenenza alla comunità. l’ autorecupero consiste nel recupero di edifici con la presenza degli abitanti che si sono costituiti n APS Un Tetto sulla Testa.
Il finanziamento erogato dalla Regione, non è sufficiente a coprire tutti i costi per importanti lavori di consolidamento strutturale. I soci autorecuperanti ci mettono il lavoro e provvedono a coprire le spese eccedenti, soprattutto per gli alloggi e gli spazi comuni.
In Via Aldini 5 non ci sono solo alloggi ma anche spazi di socialità ed ospitalità. Per recuperarli è stato attivato un crowdfunding con Banca Etica che servirà per mettere a disposizione di tutti e di tutte una palestra per sport, spettacoli, seminati, mostre, cene, cinema. La palestra di via Aldini è sempre stata un luogo aperto che durante il Social Forum a Firenze fu un luogo di ospitalità per i partecipanti che venivano da tutto il mondo.
Flavio Coppola
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