AirBnb e il deserto che avanza: Firenze detiene l’indice di sostenibilità più basso in Italia

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La presenza di numerose strutture Airbnb sul territorio comunale rendono Firenze la città avente l’indice di sostenibilità più basso in Italia per quanto concerne il rapporto tra presenze turistiche e cittadinanza. Ad affermarlo è l’ultimo report redatto da <Jfc, una società che si occupa di analisi dei flussi e dei fenomeni turistici. Secondo quanto emerge dalla ricerca in questione, su 00.000 alloggi disponibili in Italia su Airbnb, il 12,9% si trova in Toscana. Dato, quest’ultimo, che classifica la regione tra i primi posti delle zone aventi la percentuale più elevata in termini di offerte sul territorio nazionale. Fanno poi seguito la Sicilia (11,4%) e la Lombardia (11%).

Jfc fotografa una tendenza in costante peggioramento che attraversa le città italiane. Nel suo studio, la società prende anche in esame l’indice di sostenibilità che una città o un territorio possono sopportare – il cui valore massimo si attesta intorno all’1%> – calcolabile sulla base del rapporto tra il numero di residenti e il numero di alloggi attivi sulla piattaforma di affitti brevi in una specifica area. Qui la Toscana si aggiudica il 3° postodella classifica nazionale con un indice del 2,14%, superando nettamente il valore massimo di sostenibilità.

Sul versante, invece, delle singole destinazioni turistiche il contesto maggiormente in crisi risulta essere il capoluogo toscano. Qui, infatti, Firenze registra un indice pari al 3,81%, sorpassando addirittura Venezia che si ferma al 3,67%. Percentuali così elevate non rappresentano certo un buon segnale per quanto riguarda la sostenibilità dell’industria turistica e il rapporto tra centri storici e cittadinanza.

Il portale Inside Airbnb rivela ulteriori dati sconcertanti. Attualmente le strutture riservate agli affitti brevi nel capoluogo toscano sono 12.578. Di queste, l’80% sono case, mentre il 20% sono stanze. A ciò si aggiunga che la maggioranza delle strutture che aderiscono ad Airbnb sono situate nel centro storico di Firenze (l’82% del totale). In generale, il Quartiere 1 ospita il 76,3% delle strutture “attive”, la maggioranza delle quali è situata nell’area UNESCO.

Il fenomeno AirBnb palesa la natura meramente diseguale del turismo di massa. Un turismo che tende ad annichilire i luoghi che attraversa. Perché se da un lato alimenta il mercato degli affitti a vantaggio dei grandi gruppi immobiliari, dall’altro sfratta i residenti dalla propria città. Firenze diviene una vetrina, nella quale ad ottenere vantaggio sono soltanto coloro che dispongono dei capitali necessari da investire sul mercato.

 

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