Nessuna scorciatoia sulla strada per il cambiamento

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Ci sono foto che valgono e questa merita la cornice.
Greta Thunberg, intervenuta in GKN per l’importante 2 giorni su reindustrializzazione dal basso, azionariato popolare, giustizia climatica e sociale ha trovato tempo anche per questo. Greta è arrivata in punta di piedi partecipando come una voce tra le tante insieme alle delegazioni internazionali accompagnata dalla solita umiltà e dai suoi modi riservati, seguita da quell’attenzione mediatica che l’ha resa negli anni oggetto di culto infantile o bersaglio di odio politico.
Vilipesa, chiacchierata, ostracizzata o accarezzata dal potere a seconda della strumentalità e dal momento Greta è ancora qui. In una fabbrica che cerca una riconversione ecologica e democratica, in uno spazio popolare in cui Ambiente e Lavoro sfuggono alla contrapposizione alimentata da chi vuole distruggere l’uno e l’altro, in un luogo di connessione e convergenza tra un territorio scosso e ferito da alluvioni e consumo di suolo e produzione dismessa che accende appetiti speculativi e affama ex operai disoccupati.
A dispetto di ogni uso capitalistico della crisi climatica e contro chi cerca di fondare nuovi imperi e potentati sulle necessità di trasformazione imposte dal degrado del pianeta. Greta c’è.
In questi anni avrebbe potuto arricchirsi, volare nello star system, fondare partiti o entrare in qualcuno di quelli esistenti e invece Greta è qui. Con e tra noi. Perchè non ci sono scorciatoie per il cambiamento.
Questa foto è per noi, per voi, per lei e la incorniciamo qui. Sui terreni del nostro Parco della Piana che non sono una facile cartolina ma un territorio sempre e ancora conteso dal cemento, dalla speculazione, dall’abbandono di rifiuti, dall’Aeroporto. Un territorio che ha bisogno di tutti e tutte, insieme a Greta.

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