Donne in nero a Piombino

  • Tempo di lettura:1minuto

Forse in pochi conoscono le origini del movimento delle donne in nero; è nato nel 1988 da 9 donne ebree a Gerusalemme per protestare contro l’occupazione israeliana di territori palestinesi.

Oggi il movimento è internazionale.

Sono solo donne, in lutto, in silenzio, vestite di nero con una fascia bianca al braccio sinistro.

Stanno in piedi reggendo il loro cartello, chiedono il cessate il fuoco, ogni fuoco, e dicono che chi vuole la pace non invia armi.

Inermi, isolate, forse patetiche, anche a Piombino hanno deciso di manifestare così il loro rifiuto della violenza.

Non appartengono a nessuno, rifiutano di essere sponsorizzate da ogni partito, accolgono cittadine e cittadini che vogliano manifestare con loro riconoscendosi nel loro messaggio.

Con una cadenza più o meno mensile portano in Piombino la loro silenziosa manifestazione, spesso in mezzo a cittadini e turisti incuriositi.

Da molti mesi si presentano caparbie mettendoci la faccia perché il mondo è sotto il fuoco di oltre 50 guerre, nelle quali muoiono uomini, donne e bambini innocenti, perché interi Stati sono giornalmente sconvolti e devastati, perché quei morti sono i nostri morti, in quanto fanno parte di un’unica specie, quella umana.

Il prossimo giovedì 21 novembre terranno ancora una manifestazione a Piombino in centro.

Io sono una donna in nero.

The following two tabs change content below.

Maria Cristina Biagini

Maria Cristina Biagini, di Piombino, pensionata del Comune di Piombino, dove per oltre 30 anni è stata la Responsabile Servizio Personale. Attivista del gruppo "Gazebo 8 giugno contro il rigassificatore", gruppo di cittadini piombinesi che si è reso conto per primo del disastro che stava arrivando con la decretazione d'urgenza. Coorganizzatrice l'8 giugno della prima manifestazione contro il rigassificatore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Captcha *