E’ veramente difficile, direi impossibile, ricostruire nei pochi minuti del mio intervento le molteplici attività a cui si è dedicato Riccardo nell’arco di tutta la sua vita, a partire da quelle che lo hanno visto, in una prima fase, avere un ruolo importante in relazione alla cooperazione ed alla tutela dei diritti a livello internazionale (nel COSPE e nella Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli), nonché un impegno in ambito sindacale – nella sinistra della CISL -, e poi partecipare al Movimento Antirazzista ed a quello per la Pace.
Riccardo è:
– fra gli organizzatori della partecipazione fiorentina alla grande manifestazione che si svolse a Roma nel 1989 e costituì la risposta all’assassinio per mano razzista di Jerry Masslo, un rifugiato sudafricano,
– a Pisa, nei primi mesi del 1995, quando i rappresentanti di varie realtà antirazziste toscane danno avvio al percorso che porterà alla costituzione della Rete Nazionale Antirazzista;
– a Napoli – nella Napoli del Sindaco Bassolino –, nell’autunno del 1995, fra i fondatori della Rete Nazionale Antirazzista, che costituì un punto di riferimento e di coordinamento i soggetti che localmente promuovevano iniziative contro il razzismo e per l’accoglienza e l’inclusione dei/delle migranti (la Rete non ebbe lunga vita – solo qualche anno -, ma elaborò tre proposte di legge su aspetti che riguardano l’immigrazione e i diritti di cittadinanza oggi non ancora risolti [e cioè per i diritto di voto alle cittadine ed ai cittadini non comunitari, per il passaggio di competenze per il rilascio dei permessi di soggiorno dalle Questure agli Enti Locali, l’accorciamento dei percorsi per il conseguimento della cittadinanza italiana -; anche se su tali proposte di legge non fu raccolto il numero di firme necessarie per presentarle in Parlamento a causa del disimpegno in proposito delle grandi organizzazioni politiche e sindacali, Riccardo si dette molto da fare, sia attivando rapporti con i giuristi, sia cercando di smuovere il Partito a cui era iscritto – Rifondazione -).
Della Rete ricordo le frequenti riunioni a Roma, a cui andavo insieme a Riccardo e Manuela, in auto (erano Coordinatori della Rete a livello nazionale i “romani” Dino Frisullo e Annamaria Rivera + Udo Enwereuzor di Pisa, sostituito poi da Andrea Morniroli – di Napoli -, mentre a Firenze siamo stato Coordinatori locali per un lungo periodo, anche dopo lo scioglimento della Rete Nazionale, Riccardo, io ed il senegalese Assane Kebe).
Ricordo anche che Dino arrivava sempre in ritardo, rimettendo in discussione quanto era già stato deciso (e che noi “fiorentini” giungevamo alla riunione molto prima dei “romani” – e ciò ci faceva alquanto arrabbiare -).
Nella situazione fiorentina particolare fu l’impegno per contrastare le frequenti campagne contro i/le Roma dei campi cosiddetti nomadi situati alla periferia della città (il Poderaccio, l’Olmatello).
Riccardo fu molto attivo su questo tema e fu, fra l’altro, l’organizzatore, insieme a Piero Colacicchi, dell’Associazione per la Difesa delle Minoranze, della manifestazione, (un altro validissimo compagno scomparso qualche anno fa) a cui furono presenti numerosi Rom, indetta in seguito ad una raccolta di firme promossa dalla Lega e conclusasi in Piazza Strozzi (con una buona partecipazione, a dimostrare che esisteva un’altra Firenze, rispetto a quella escludente, intollerante, razzista, che si rispecchiava nel giornale “La Nazione”).
Riccardo fu pure fra gli organizzatori dello straordinario Social Forum Europeo del 2002, che veniva dopo le tragiche giornate di Genova del 2001, in cui era stato ucciso Carlo Giuliani – e dopo una indegna campagna terroristica guidata dal solito quotidiano “La Nazione”, che prevedeva l’invasione dei “barbari” e grandi distruzioni per la città (tanto che molti negozi si fecero costruire delle vere e proprie barricate difensive stettero chiusi nel giorno conclusivo del Social Forum – quello della manifestazione per la pace che vide sfilare per i viali e le strade di Firenze un milione di persone, dopo che circa 70000 di esse, in gran parte giovani, avevano partecipato agli incontri ed ai dibattiti -).
Sulla spinta propulsiva del Social Forum si formò, per iniziativa di Riccardo e di qualche altro/a, il Comitato “Fermiamo la guerra”, che ha realizzato, nel corso degli anni, molte iniziative, ha preso posizione contro i conflitti armati che, sempre più spesso, scoppiavano (e continuano a scoppiare), è stato un soggetto propulsore nel rivendicare per Firenze il ruolo di “città operatrice di pace”.
Il Comitato proseguiva negli anni 2000, con modalità diverse, ciò che aveva caratterizzato, molti anni prima, la Tenda della Pace.
Questo è, in estrema sintesi (in un modo che ce ne rende l’immagine solo molto parzialmente), la grande quantità di attività che hanno visto impegnato, con continuità e determinazione, Riccardo Torregiani, antirazzista, antifascista, uomo di pace (e che ha fatto proprio, in ogni momento della sua vita, il motto di Vittorio Arrigoni “Restiamo umani”).
*Il testo è stato letto il 10 maggio in occasione dell’evento Riccardo Torregiani, partigiano, resistente, uomo di pace organizzato presso il Centro sociale Il Pozzo alle Piagge.

Moreno Biagioni

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