La mia è una militanza di lungo corso. Mi trovo perciò più vicino alla foce che alla sorgente. Uno degli ultimi approdi del mio nomadismo irrequieto era stato a perUnaltracittà nel momento in cui era una lista di cittadinanza che ha portato, qui a Firenze, per ben due volte di seguito, Ornella De Zordo all’opposizione in consiglio comunale.
Con la trasformazione in Laboratorio Politico e con la pubblicazione de La città invisibile ho trovato uno spazio politico che mi è ora più congeniale: la possibilità di continuare a studiare i meccanismi politici dell’oppressione e i movimenti antagonisti che la contrastano.
Ma oltre alla testa occorre anche il corpo, quello sociale, un corpo-mente che vive, ama, soffre e si incazza, anche. In Potere al Popolo ho trovato tutto questo e allora mi ci sono stanzializzato.