La cava di Paterno sta per essere messa in sicurezza ambientale grazie ai fondi del Pnnr. E’ una vittoria amara, come del resto lo sono state le condanne al processo, per i residenti e per i comitati ambientalisti che denunciarono più di dieci anni fa lo stoccaggio nella ex-cava di rifiuti tossici. Nel frattempo molte persone sono morte per patologie tumorali e la falda è stata inquinata per un minimo di dieci anni, considerando che la cava fu dismessa nel 2005.
Anche l’inchiesta Keu sullo smaltimento illecito di rifiuti delle concerie di Santa Croce sull’Arno ha confermato l’ex-cava come uno dei luoghi di conferimento.
Anni di denunce inascoltate, anni di battaglie contro amministrazioni sorde alle richieste dei residenti preoccupati. Quanti anni di inquinamento e di veleni si sarebbero potuti risparmiare se la voce della cittadinanza fosse stata ascoltata?
Sarà quindi la Regione Toscana a sborsare tramite Pnnr i 7 milioni di euro necessari alla bonifica, l’assessora all’ambiente Monni ha dichiarato che “La legge prevede che chi inquina deve pagare, ma purtroppo ci sono casi, come questo di Cava Paterno, in cui non è possibile imputare al responsabile i costi di bonifica, che quindi ricadono sulle comunità locali. Grazie alle risorse del Pnrr e a quelle del programma nazionale dedicate alle bonifiche dei ‘siti orfani’ riusciamo ad intervenire riqualificando queste aree restituendole ai territori”.
Comunità locali beffate due volte, prima con l’avvelenamento del territorio e poi costrette a pagare tramite tramite la Regione i costi della bonifica.
Peccato che il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – nel suo precedente incarico di presidente del Consiglio – non pensasse al benessere e alla salute delle persone quel giorno che in aula fece approvare senza discussione e senza nessun tipo di informazione l’emendamento pro conciatori che avrebbe consentito ai conciatori dell’Aquarno di smaltire i reflui del ciclo di produzione delle pelli fuori dalle regole. Lo stavano già facendo, ma con un piccolo emendamento in un giorno di stanca dell’aula del Consiglio Regionale gli fu concesso di inquinare legalmente.
Ci siamo occupati fin dall’inizio della vicenda di Paterno andando sul posto a parlare con gli attivisti, girando un video e continuando a seguire la vicenda. In questo speciale trovate tutti i materiali che abbiamo prodotto sulla vicenda.
24 aprile 2021 – I fanghi di Santa Croce sull’Arno a Paterno
15 Aprile 2021 – Imprenditori, mafiosi e politici: l’indagine su chi inquina la Toscana
Ci sono anche esponenti politici e dirigenti di enti pubblici in Toscana fra i 19 soggetti al momento indagati nell’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Firenze che ha messo sotto scacco l’infiltrazione della ‘ndrangheta calabrese nella gestione dei reflui e dei fanghi industriali del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno. Tra gli indagati, il capo di gabinetto della Regione Toscana Ledo Gori per corruzione e il dirigente della Direzione Ambiente della Regione Toscana Edo Bernini. Indagata anche la sindaca di Santa Croce Giulia Deidda. La procura ha prove che coinvolgono i vertici dell’Associazione Conciatori di Santa Croce sull’Arno, definiti il fulcro decisionale di tutto l’apparato sotto indagine.
14 luglio 2016 – Rifiuti e mafie, Toscana prima regione del centro-nord per illegalità
La Toscana arriva dopo Campania, Calabria, Lazio, Sicilia e Puglia. Come non ricordare ad esempio il caso della Discarica del Cassero a Serravalle Pistoiese carica di rifiuti tossici e pericolosi e devastata da un incendio, si presume doloso, solo pochi giorni fa, o l’inchiesta della magistratura sulla Cava di Paterno nel Mugello dove è acclarata la commistione tra camorra, banche, imprese, aziende dei rifiuti ed esponenti dei partiti.
22 giugno 2017 – Traffico di rifiuti industriali a Paterno, chiuse le indagini
Si è chiusa con 7 indagati l’indagine sul traffico di rifiuti nell’ex cava di Paterno. perUnaltracittà ha raccontato questa vicenda con un video in cui sono stati intervistati Francesca Chemeri e Daniel Kessler del Comitato ambiente Vaglia. Intrecci tra politica e imprenditori, tutto a discapito dell’ambiente e della salute dei cittadini.
1 dicembre 2014 – I tanti dubbi sul piano regionale dei rifiuti, di Francesca Chemeri
8 agosto 2014 – Il caso Paterno in un video e una timeline multimediale