Cop21: cosa hanno da dire sul clima i sostenitori dello Sblocca Italia?

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Il rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) ha recentemente evidenziato che l’Italia, fra i 28 della UE, è il paese con il più alto numero di morti premature, rispetto alla normale aspettativa di vita a causa delle polveri ultrasottili (PM2,5), del biossido di azoto (NO2) e dell’ Ozono (O3), contenuti in eccesso nell’aria che respiriamo.

8-raffaele-petrozza-unitc3a0-in-fumo1Firenze in questa non invidiabile classifica europea è al 31 posto (si veda www.perunaltracitta.org/2015/10/26/diesel-firenze-ai-vertici). Parallelamente i dati pubblicati da Eurostat (2015) ci dicono che dal 2004 al 2013, in Italia appare ridotta l’aspettativa di vita sana (HLE), mediamente di circa otto anni. Da una parte aumenta l’aspettativa di vita (LE), dall’altra diminuisce la speranza di vita senza disabilità medio-gravi, cioè si allunga il periodo di vita vissuto in cattiva salute.

Quest’ultimo dato esigerebbe un rafforzamento della Sanità pubblica, invece il trend oggi dominante è togliere fondi al SSN, ai servizi sociali e dirigersi verso il privato. D’altra parte l’emergenza smog, unita al riscaldamento globale ed al fatto che deteniamo il record europeo per il tasso d’incidenza più alto di cancro nell’infanzia, ci imporrebbe una rapida inversione di rotta per ridurre la morbilità, la mortalità ed i rischi ambientali e sociali dell’inquinamento.

La ricetta sarebbe applicare la Prevenzione Primaria e pianificare una ‘exit strategy’ daifumo combustibili fossili e dalle biomasse, ridurre i rifiuti, riciclarli e recuperare la materia (senza incenerimento), passare ad una agricoltura biologica, promuovere fonti energetiche rinnovabili etc. Invece prevale la politica dello struzzo e del business as usual.

Così a livello fiorentino, si è cercato fino ad ora di negare l’evidenza dell’inquinamento atmosferico, sottolineando solo i dati tranquillizzanti delle centraline cosiddette di fondo (Boboli e viale Bassi), ignorando quelle cosiddette di traffico (Ponte alle Mosse e viale Gramsci), che nel 2013, registravano valori di Biossido di azoto, PM10, PM2,5 superiori ai limiti OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Così si vuol procedere ad impiantare nella Piana fiorentina, zona già altamente inquinata, una industria insalubre di prima classe come un inceneritore ed un nuovo aeroporto, senza avere mai preso in esame l’impatto cumulativo delle due strutture, senza nemmeno procedere ad opere cosiddette di mitigazione ambientale, basandosi su una VIS (Valutazione Impatto Sanitario) incerta e vecchia di dieci anni, per l’inceneritore. Perdurando questa classe politica saremo detentori a vita del record europeo dell’inquinamento e la Piana FI-PO-PT si candiderà a battere la Pianura Padana e la Cina in quanto a smog.

In questi giorni, abbiamo partecipato a Parigi a COP21 con i propugnatori dello ‘Sblocca Italia’: inceneritori, trivellazioni, aeroporti e ponte sullo stretto, saranno queste le nostre proposte per i cambiamenti climatici?

 

*Gian Luca Garetti, medico attivo in Medicina Democratica, Isde e perUnaltracittà

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Gian Luca Garetti

Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è membro di Medicina Democratica e di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).

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