Politica inetta, ci pensa la Consulta. I diritti sono più importanti del pareggio di bilancio

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C’è una sentenza della Corte costituzionale, la 275 del 19 dicembre scorso, che riconosce come prioritaria la garanzia dei diritti essenziali rispetto al pareggio di bilancio (qui i nomi dei responsabili di quest’ultima scellerata legge). Una sentenza che smonta d’un sol colpo anni di tagli ai servizi utili a soddisfare i bisogni primari dei cittadini.

sciopero-medici-640In un’epoca in cui 17 milioni di italiani sono a rischio di povertà o esclusione sociale ma il governo Renzi/Gentiloni si accolla per miliardi di euro i disastri delle banche e della finanza ignorando i più deboli, ecco come vengono ribaditi i principi Costituzionali in uno dei passaggi più eloquenti vergati dalla Corte, quella stessa Costituzione appena salvata dalla devastazione del governo Renzi:

Non può nemmeno essere condiviso l’argomento secondo cui, ove la disposizione impugnata non contenesse il limite delle somme iscritte in bilancio, la norma violerebbe l’art. 81 Cost. per carenza di copertura finanziaria. A parte il fatto che, una volta normativamente identificato, il nucleo invalicabile di garanzie minime per rendere effettivo il diritto allo studio e all’educazione degli alunni disabili non può essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali, è di tutta evidenza che la pretesa violazione dell’art. 81 Cost. è frutto di una visione non corretta del concetto di equilibrio del bilancio, sia con riguardo alla Regione che alla Provincia cofinanziatrice. È la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione.

***La Consulta ha dichiarato illegittima la legge della Regione Abruzzo 15 dicembre 1978, n.78 (Interventi per l’attuazione del diritto allo studio), successivamente modificata, limitatamente all’inciso «nei limiti della disponibilità finanziaria determinata dalle annuali leggi di bilancio e iscritta sul pertinente capitolo di spesa».

*perUnaltracittà, laboratorio politico

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All'opposizione in Consiglio comunale a Firenze dal 2004 al 2014, la lista di cittadinanza perUnaltracittà è poi diventata laboratorio politico per partecipare alle vertenze sul territorio e dare voce alle realtà di movimento anche attraverso la rivista La Città invisibile.

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