Beat Pollution anche nella Piana

Quando il politico di turno, o chi per lui, dice che il nuovo aeroporto di Firenze o l’inceneritore non impatterà sulla salute dei cittadini, non dice il vero, perché tiene conto degli effetti collaterali negativi degli impianti solo in modo approssimativo, parziale (magari è pure supportato da leggi inadeguate), ma nella realtà ne sottostima l’impatto sulla salute dei cittadini e sull’ambiente.

Prendiamo l’inceneritore di Firenze, un’opera obsoleta ed assurda

La VIS (valutazione di impatto sanitario), la pietra miliare su cui si fonda l’autorizzazione a quell’impianto, non vale più. A dirlo è Fabrizio Bianchi, dirigente di ricerca del CNR di Pisa, che 15 anni fa la scrisse insieme ad Eva Buiatti. Quella VIS dette il via libera all’inceneritore di Firenze, a patto che si fossero fatte le mitigazioni ambientali, cioè che si fosse impiantato ‘il bosco magico’ della Piana fiorentina.

Già quindici anni fa la VIS non convinceva per nulla né Medicina Democratica, né  i Comitati della Piana, né tanti altri, figuriamoci ora, che i nostri ‘illuminati’ decisori politici vorrebbero riempire la Piana di tante altre sorgenti di inquinamento come il nuovo aeroporto, la terza corsia dell’autostrada, lo stadio, la Mercafir etc etc.

La sottostima dell’inquinamento

La presunta evidenza scientifica, fin qui  sbandierata, va ripensata, perché i cittadini non respirano separatamente singole sostanze, derivate da singoli impianti, ma sono sottoposti alla pressione cumulativa e contemporanea di tutte le varie sorgenti inquinanti che insistono sulla zona e non solo.

L’attenzione va spostata dal singolo impatto del singolo impianto, dal singolo inquinante, alla pressione ambientale cumulativa, cioè alla miscela di inquinanti cui si è esposti.  Sembrerebbe una cosa ovvia, ma non purtroppo non lo è.

L’epidemia di cancro

I nodi vengono al pettine. E’ aumentata nel mondo l’ incidenza di cancro, cioè di nuovi casi diagnosticati. Nel 2017 nel nostro Paese sono stati diagnosticati oltre mille casi di cancro al giorno, un dato in crescita. Il termine ‘epidemia di cancro’ è stato introdotto dall’OMS ( Organizzazione mondiale della sanità), perché già nel 2012 circa il 27% dei decessi a livello mondiale era associato a neoplasie maligne.

L’inquinamento ‘a livella’

L’inquinamento non si accanisce solo sui più poveri. Fino ad ora, negli studi scientifici, i più colpiti dall’inquinamento e con una minore aspettativa di vita erano le classi meno abbienti, ora invece da uno studio italiano, su 122 paesi, emerge che ‘l’incidenza dei nuovi casi di cancro aumenta col reddito procapite’. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0921800917304913

Le cause dell’epidemia di cancro

La maggior aspettativa di vita, il miglioramento diagnostico, le statistiche non sono sufficienti a spiegare questa aumentata incidenza di cancro nei 122 paesi oggetto di questo studio. L’ inquinamento ambientale e gli stili di vita ne sarebbero le principali cause. Questi due ruoli, ad oggi, non sono facilmente distinguibili. Questo effetto di confondimento può essere  funzionale a certe amministrazioni, per sdoganare opere inquinanti.

Arrivano i nostri

Ecco ora le Nazioni Unite che dicono di voler sconfiggere l’inquinamento. Visto che l’inquinamento contribuisce alla morte di milioni di persone ogni anno, anche l’Assemblea Ambiente delle Nazioni Unite, l’organismo decisionale sull’ambiente a livello più alto nel mondo, si muove ed invita le organizzazioni della società civile, le imprese e i governi a impegnarsi volontariamente per combattere l’inquinamento e a raccontare la propria storia tramite il portale BeatPollution.

Ma più che raccontare storie, c’è da agire e subito, non costruendo impianti assurdi come per esempio il nuovo aeroporto e l’inceneritore di Firenze, che sono funzionali solo al businnes di pochi. Se si aspetta che arrivino  “i nostri” cioè  le Nazioni Unite siamo fritti!

*Gian Luca Garetti