Un nuovo importante studio epidemiologico, ri-dimostra che chi vive intorno agli inceneritori muore prima, si ammala di più di tumori, di altre malattie, sia acute che croniche e si ricovera più spesso in ospedale, (vedi poi); ma ciò non basta per chiudere immediatamente l’inceneritore in questione, che è quello Geofor, a Ospedaletto, Pisa. ‘Sono necessari ulteriori approfondimenti’.
Gli studi epidemiologici degli inceneritori ricordano il mito di Sisifo: dato che l’inquinamento è un fenomeno ubiquo, complesso, data l’origine multifattoriale delle malattie, non sono mai conclusivi.
L’inceneritore Geofor è di vecchia generazione, già noto per il colore fucsia dei fumi usciti il 29 marzo 2007 a causa dello iodio gassoso molecolare formatosi per il processo di combustione di rifiuti chimici, ospedalieri, farmaceutici e per gli sforamenti di diossine ed IPA, da parte della linea 2, nel 2013.
La Regione Toscana: bruciare frasche è un rischio per la salute
La Regione Toscana con la Delibera di Giunta Regionale 814/16, prevede che le operazioni di abbruciamento vengano sospese o vietate anche dai Comuni nel caso di condizioni meteo-climatiche sfavorevoli e di rischi per l’ambiente e la salute, in particolare nei Comuni appartenenti alle aree definite critiche per il PM10 dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno (fonte ARPAT NEWS 25/01/2018).
Rischi per la salute sottovalutati
In questo recente studio del Cnr, commissionato dal Comune di Pisa, intitolato “Indagine sulla salute dei residenti nel Comune di Pisa in relazione all’esposizione alle principali fonti di inquinamento atmosferico” per “l’esposizione all’inceneritore si osservano, tra gli uomini, un aumento del 9% della mortalità generale, in particolare per le cause naturali (+10%), un aumento di mortalità del 79% per tumore del sistema linfoemopoietico ed un aumento del 21% della mortalità per le malattie del sistema circolatorio. Tra le donne si osserva un aumento del 152% della mortalità per le malattie respiratorie acute. Inoltre un aumento di ricoveri per il tumore del sistema linfoemopoietico(+41% uomini, +21% donne), leucemie (+75% uomini, +35% donne), linfoma non Hodgkin (+85% uomini, +54% donne); per il tumore di trachea-bronchipolmone (+34%) tra le donne. Non risultano aumenti di nascite pretermine, malformazioni congenite e neonati di basso peso nelle aree più vicine alle fonti di inquinamento”.
Nessuna meraviglia per questo bollettino di guerra, perché l’inceneritore è una macchina che emette di norma ed in continuo un cocktail di sostanze cancerogene, cioè sostanze capaci di provocare il cancro ed altre malattie non tumorali, anche se le emissioni sono entro i limiti di legge. Sia negli impianti di vecchia generazione, come questo, sia in quelli di ultima generazione. Gli inevitabili guasti (vedi per esempio quello sopramenzionato del 2013), aggravano ulteriormente il quadro.
Ma la Regione Toscana sostiene gli inceneritori da sempre
Per fortuna dei pisani, si fa per dire, la Quarta commissione consiliare permanente del Comune di Pisa, in seguito a questo bollettino di guerra, ha approvato l’ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari di Una città in comune, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e Possibile che prevede entro la fine dell’anno un piano di chiusura per l’inceneritore di Ospedaletto.
*Gian Luca Garetti
Gian Luca Garetti
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