L’editore DeriveApprodi ha appena pubblicato un libro che interesserà ai nostri lettori sia per i temi trattati che per il taglio interpretativo: Miserie e splendori dell’urbanistica, di Ilaria Agostini ed Enzo Scandurra, con prefazione di Piero Bevilacqua (192 pp., 17 euro).
Dalla quarta di copertina:
«Da disciplina del welfare che si proponeva di mitigare le distorsioni dello sviluppo, l’urbanistica, dagli anni Ottanta, abbandona la sua originaria vocazione riformatrice per seguire le sirene della Grande Trasformazione liberista. Nel corso della sua «mutazione genetica», la disciplina ha tradito l’originario mandato sociale assumendo concetti e metodi dell’economia finanziarizzata.
Le nuove parole d’ordine – negoziazione, privatizzazione, rigenerazione, ecc. – celano l’espropriazione della città pubblica, l’espulsione dei più deboli e l’estrazione di profitto dai suoli. A danno degli ambienti di vita.
Il libro ricostruisce le vicende che hanno portato all’inarrestabile saccheggio di città e territori operato dalle forze neocapitaliste, ma fornisce anche ipotesi per costruire la magnifica utopia di una nuova urbanistica. Un’utopia già in atto, spesso ai margini, spesso antagonista, fatta di pratiche quotidiane, di conflitti, di saperi critici e di alternative di esistenza. Il passo da compiere è istituire questi germi di mondi possibili».
A breve la presentazione del libro a Firenze!
Redazione
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